Giacomo Raspadori sta vivendo l'anno della definitiva consacrazione, scalando le gerarchie di Spalletti e Mancini
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Raspadori, l’amuleto di Mancini e Spalletti. Decisivi i suoi gol azzurri
Raspadori: è lui l'uomo in più, il calciatore che entra e risolve, il 10 che pennella palloni intingendoli nell'oro vivo del suo gioco organizzato e pulito
Il Mancio gli ha dato la numero 10, infatti, ma l'ha fatto giocare da attaccante. E lui ha ringraziato segnando e portando all'Italia tre punti preziosi contro l'Inghilterra. Tre punti ancor più pesanti, visto il difficilissimo momento che sta vivendo la compagine azzurro nazionale, dopo la mancata qualificazione ai mondiali in Qatar ed i tanti infortuni che hanno costretto Mancini a rivedere i suoi progetti tattici. Ma nessun problema: c'è lui, Giacomo Raspadori. Così l'edizione odierna del Corriere dello Sport: "le sue eclettiche qualità tattiche, le sue indubbie doti tecniche, condensate a San Siro in quella maglia numero 10 ereditata da Insigne e portata in giro per il campo con indubbia maestria, fino all’acuto del gol d’autore, lo hanno promosso non solo uomo del giorno ma anche pedina decisiva del nuovo corso manciniano". Poi, un po' di numeri: "Dal suo esordio ( 4 giugno 2021) è lui, con quattro gol (come Barella) il miglior realizzatore di questa Italia. È un fatto che sia stato lui il giocatore che ha concluso a rete più volte (4) verso la porta di Pope. È un fatto che sia l’ultimo napoletano ad aver segnato all’Inghilterra dopo Lorenzino". Raspadori, dunque, si prende la Nazionale dopo essersi preso il Napoli, dando una risposta più che convincente ai tanti che, ancora, consideravano eccessivo il costo del suo cartellino e lo ritenevano un acquisto non adatto allo spartito tattico imbastito da Luciano Spalletti.
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