L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport si sofferma sul momento dell'attaccante del NapoliGiacomo Raspadori, sempre più titolare nell'attacco dell'Italia di Mancini.
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Raspadori, punto fermo dell’Italia: è il poster della nuova Nazionale di Mancini
Raspadori, poster della nuova Italia di Mancini
Diciamo attaccante, e non centravanti come giocherà stasera a Tirana, perché è stato anche il suo saper recitare fino a tre parti (punta centrale, punta esterna, seconda punta) nei copioni proposti da Roberto Mancini ad aver convinto il regista della nuova ricostruzione azzurra. Fino a farne un uomo chiave, prima ancora che un cardine in campo. Oggi non c’è attaccante della Nazionale più titolare di Giacomo Raspadori. È il poster azzeccatissimo della campagna pubblicitaria per la nuova Italia: un giovane che se l’è presa e altri può accoglierne insegnando come si fa. Perché a soli 22 anni Jack è già un mezzo veterano da 15 partite azzurre e cinque gol. L’unico giovane attaccante ad aver dimostrato che c’è comunque speranza di combattere la carestia nel ruolo, di sostenere la fatica del CT per reclutare forze nuove, dunque di curare l’anemia di nuovi gol. L’esempio visivo migliore per chi si affaccia al cancello di Coverciano. Jack ha insegnato come si salgono i gradini azzurri. E se stasera qui in Albania avrà di nuovo la maglia numero 10 sulle spalle, non ci sarà da meravigliarsi: è da almeno cinque mesi che se l’è meritata tutta, a forza di alzarsi l’asticella da solo.
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