Raspadori, da prima punta con il Napoli a seconda punta con la Nazionale
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Raspadori, ecco la giusta posizione in campo dell’81 azzurro – Il Mattino
Ma qual è il ruolo più adatto a Raspadori? L'edizione odierna de Il Mattino non ha dubbi. L'analisi di Bruno Majorano
Sempre decisivo, sia in Nazionale che nel Napoli di Luciano Spalletti. Decisivo anche quando non fornisce prestazioni brillantissime, l'81 azzurro si è preso l'azzurro-Napoli e l'azzurro-Italia con decisione e personalità, trascinando la compagine di Mancini alla Final Four di Nations League. Decisivo in entrambi i ruoli disegnati per lui dai suoi due allenatori: prima punta per Spalletti, seconda punta per Mancini. Ma qual è il suo ruolo naturale? L'edizione odierna de Il Mattino compie, a firma di Bruno Majorano, un'attenta analisi in merito: "«Il bello di questo ragazzo è che ha le caratteristiche per soddisfare le esigenze di ogni allenatore. È ideale per giocare vicino a un'altra punta, ma ciò non toglie che possa fare il centravanti da solo. Ovviamente non è una prima punta fisica, ma più di movimento. Insomma: è più un 9 e mezzo», assicura De Canio". Dello stesso avviso Stefan Schwoch. "Sta crescendo e bene. Giocare in gruppi importanti lo aiuta anche perché le sue qualità sono note. Preferisce avere un punto di riferimento attorno al quale muoversi. Ha dimostrato di sapere avere una certa continuità in zona gol anche se non ha giocato benissimo. Ma gli attaccanti forti sono così. Posizione in campo? Come disse Platini di Baggio: è un 9,5. Perché può giocare anche esterno. Gli piace svariare. Si trova al posto giusto al momento giusto e poi sa legare bene il gioco. Gli piace giocare palla a terra (...) Può giocare sia al posto di Osimhen che accanto a lui. Una cosa è certa: va supportato e messo nelle condizioni migliori". Così anche Beppe Savoldi: «Un 9 e mezzo. Perché non può fare il centravanti classico forte fisicamente ma sa stare tra dentro il campo e l'esterno. È rapido, ma non deve giocare a ridosso dei difensori avversari altrimenti rischia di andare in difficoltà».
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