E dal punto di vista del lavoro in campo? «È un vincente sotto tutti i punti di vista. Ti cambia a livello di mentalità e di lavoro fisico. Ti fa capire che se a livello fisico fai allenamenti di un certo tipo, poi ne benefici la domenica. Mentre dal punto di vista tattico ti fa capire quello che vuole con ore e ore di video».
Diceva della tattica... «Quello che succede nei primi 70 metri di campo è studiato e codificato alla perfezione e te lo ripete continuamente, ma negli ultimi metri lascia molta libertà agli attaccanti. Già immagino quello che dice a Kvara: "fai qualcosa, inventa tu". Era sempre così con noi: lascia spazio al talento».
Quanto vede del Conte che conosce lei nel Napoli di oggi? «È sempre più il Napoli di Conte. E sono d'accordo con lui quando dice che sono gli altri a dover avere la pressione di vincere perché il Napoli viene da una stagione difficile come quella passata. Ma va anche detto che quando chiamano lui è per vincere. In ogni caso, conoscendo la sua mentalità, so che vuole sempre stare con il piede sull'acceleratore. Di sicuro non è il suo Napoli 100%».
Cosa manca? «È una questione di tempo e i giocatori pian piano assimilano quello che vuole. Ma siamo a ottimo punto . E poi manca ancora il miglior Lukaku (...) Lukaku lo difendo perché va aiutato, va messo più in condizione di rendere. D'altra parte quando gli arriva la palla giusta come è successo contro la Roma ti decide la partita. Quello è stato un gol pesantissimo»".
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