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DOHA, QATAR - NOVEMBER 19: Alisson of Brazil disembarks from an aircraft upon arrival ahead of the FIFA World Cup Qatar 2022 at Hamad International Airport Special Events Terminal on November 19, 2022 in Doha, Qatar. (Photo by Mohamed Farag/Getty Images )
Qatar2022, stasera il via dei mondiali più discussi di sempre: tra la messa in questione dell'opportunità di inserire la massima competizione per Nazionali in pieno svolgimento della stagione calcistica, e tutte le polemiche sulle terribili notizie giunte sulle condizioni dei lavoratori che hanno costruito stadi e città a tempo di record
20 novembre, ci siamo: data insolita, terribile per l'inizio di un Mondiale. Un mondiale che surgela i campionati per ben 2 mesi, con non pochi rimbrotti (giustificati) dei club. Ma oramai ci siamo: stasera ai nastri di partenza la kermesse sportiva più discussa di sempre. E, in assenza dell'Italia di Mancini, che non si è qualificata e vedrà i mondiali comodamente seduta da casa, il Corriere dello Sport ha chiesto a dieci allenatori italiani per chi batterà il loro cuore in questo mese e mezzo di sport mondiale. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Fabio Cannavaro, oggi tecnico del Benevento e campione del mondo nel 2006, non si sbilancia: «Come faccio a tifare per qualcuno? Non ci riesco e quindi non tifo. Osservo il Mondiale con l’occhio interessato di chi è curioso di guardarlo e di apprezzarlo. Ma non sono in grado di schierarmi. Non fa per me»". Si sono schierati, e senza dubbi, a favore dell'ArgentinaMarco Baroni («Primo perché è il primo mondiale dopo la morte del mio amico Diego Maradona. Poi perché sono curioso di vedere questo 4-3-3 tutto qualità con Di Maria, Lautaro e Messi. Infine: essendo mancato il tempo per prepararlo sarà un mondiale dove la differenza la faranno i singoli. E l’Argentina eccelle in questo senso»), Roberto De Zerbi, Eusebio Di Francesco ( «Credo che dopo tutta la sua straordinaria carriera mi piacerebbe che vincesse l’Argentina di Leo Messi perché se lo merita. Senza Italia non parlerei di tifo, ecco, ma la mia simpatia va alla nazionale di Scaloni perché mi piacerebbe il trionfo di un campione come Messi»), Ciro Ferrara («L’assenza dell’Italia mi spinge, chiaramente, a tifare tutta la vita Argentina. Il motivo mi pare semplice, scontato ed anche inevitabile, non sto neanche qui a sottolinearlo. La mia squadra, in Qatar, non può che essere l’Argentina») ed Edi Reja («Io faccio il tifo per Scaloni. L’ho avuto alla Lazio e l’ho portato all’Atalanta. Straordinario all’interno dello spogliatoio, ma anche sveglio e un po’ rompiscatole, nel senso buono. Dopo ogni partita, veniva nello spogliatoio a dirmi “mister io invece avrei fatto questo“. Partecipava alle analisi. Si vedeva la predisposizione alla strategia. Ha giocato il Mondiale 2006 con la Seleccion e ha già un’esperienza da giocatore. E’ bravo, evoluto dal punto di vista tattico. Spero che arrivi in fondo. E Messi può aiutarlo. Vedrete che lo metterà nelle condizioni migliori per esprimersi»). Tiferà per la Croazia, invece, Alessio Dionisi, perché tra i croati è stato convocato anche il suo calciatore Erlic. In controtendenza Francesco Guidolin, ammaliato da sempre dall'affascinante gioco del Brasile: il suo cuore sarà gialloverde. Diviso a metà tra Argentina e Serbia, Beppe Iachini, che ha allenato calciatori presenti in entrambe le compagini. Per "motivi familiari", RenzoUlivieri tiferà per il Senegal: «Una mia figlia è sposata con un senegalese e ho 5 nipoti, che sono nati in Italia ma che spesso vanno in Senegal, avendo là i nonni. Sono molto curioso, perché fisicamente e tecnicamente erano già bravi e ora sono cresciuti anche tatticamente, considerato che tanti calciatori giocano nei grandi campionati europei»
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