Il processo per la morte di Maradona continua ad andare avanti con testimonianze da brividi che descrivono nel dettaglio la sofferenza di Diego e la negligenza di chi aveva il compito di prendersi cura della sua salute. L'edizione odierna de Il Mattino si sofferma sull'ennesima testimonianza choc rilasciata da Carlos Mauricio Cassinelli, all'epoca direttore del dipartimento di medicina legale della polizia scientifica, e Federico Corasaniti, responsabile dell'obitorio di San Isidro. A seguire un estratto dell'articolo.


rassegna
Processo morte Maradona, la testimonianza choc: “Diego in agonia già da 12 ore”
La testimonianza choc sulla morte di Maradona
—"L'agonia di Maradona era cominciata almeno dodici ore prima della sua morte. I suoi polmoni erano pieni d'acqua, qualcosa che non può verificarsi in poco tempo ma almeno in dieci giorni. Lui non era un paziente che doveva essere tenuto a casa: per curarlo avrebbe dovuto essere ricoverato in ospedale. Pesavano più del doppio di quelli di un adulto. La massa cerebrale era molto congestionata, edematosa, per via dell'acqua. Pesava più di un cervello normale. Poi il collo: nelle cavità pleuriche abbiamo trovato del liquido, circa mezzo litro in ciascuna. I polmoni erano pieni d'acqua. Tutto questo quadro si è sviluppato lentamente e nel tempo. Potrebbe essere stato dal momento in cui è stato dimesso fino alla sua morte, almeno 10 giorni. I reni erano ingrossati, aveva almeno tre litri di liquido nell'addome. C'era un coagulo cerebrale nel cuore. Il paziente era morto in agonia iniziata almeno da 12 ore: Maradona non avrebbe avuto alcun controllo almeno a partire dalle 12.30 del mattino del 25 novembre".
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