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(Getty Images)
Non un broncio, non un'inquietudine. È la forza del Napoli di Spalletti che è come se avesse fatto un patto per lo scudetto. Come quello che tenne saldamente uniti tutti nel 2018 all'ombra del comandante Sarri. C'è chi ha il contratto in scadenza (Ospina, Mertens, Anguissa e Juan Jesus), chi ha già la valigia sul letto (Insigne), chi un permanenza in bilico (Koulibaly, Fabian e Ounas). Eppure tutti non pensano ad altro che a questo campionato, a come arrivare primi davanti a tutti. Come se fosse il coronamento di un lungo percorso iniziato anni fa e che potrebbe chiudersi ora. Lo riporta l'edizione odierna de Il Mattino.
Nessuna distrazione, nessun pensiero fuori posto, nessuna parola che possa depistare dall'unica cosa che lo spogliatoio azzurro ha fisso in testa: vincere lo scudetto. O almeno, sia chiaro, provare a vincerlo. Il Napoli di Spalletti è un gruppo con un po' di precari, sia pure milionari, ma non uno che mostri disagio in campo per la propria situazione contrattuale. D'altronde, tutti sanno bene che proprio il campo deciderà il futuro di ognuno di loro: Spalletti ha forgiato questo gruppo, lo ha isolato dall'entusiasmo della città e dalle sirene del mercato che prima o poi arriveranno visto il rendimento in azzurro. Ma c'è tempo. Per prima cosa per i rinnovi. Giuntoli, il direttore sportivo, tiene in mano morale e situazione. Il patto per lo scudetto prevede che non si parli di rinnovi e di prolungamenti prima di maggio. E nessuno ha messo fretta al club. C'è il Milan, ci sono queste undici partite. Poi il futuro. Che non bussa ancora alla porta.
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