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(Getty Images)
Ripartenza per dare forza all’attacco del Napoli che indubbiamente ha sofferto l’assenza di due mesi del proprio riferimento. Con Osimhen (giocherà con la nuova maschera) la squadra ha profondità maggiore, e anche tempi di gioco e soluzioni diverse. Merito delle caratteristiche esplosive di questo ragazzone che in Italia è maturato migliorando anche la sua muscolatura. Esplosivo sì, ma nella giusta direzione.
Perché Victor di esuberante ha anche il carattere e proprio nella partita di andata, era la prima di campionato, al Maradona contro il Venezia, pagò un prezzo alto per il suo modo di essere. Erano passati 22 minuti di gioco quando su un calcio d’angolo, insofferente a un abbraccio del marcatore Heymans, il centravanti si divincolò con una manata, notata dall’arbitro Aureliano che tirò subito fuori il cartellino rosso. Ecco la chiave importante, per la crescita di questo attaccante che può diventare davvero uno dei migliori a livello internazionale. Non abboccare alle trappole che gli avversari più furbi gli tenderanno. Già la maschera, anche se realizzata nella maniera più anatomica e leggera (con una maggiore apertura sui bulbi oculari), sarà pur sempre una limitazione e, dunque, creerà un po’ di tensione nel giocatore. Pensare che qualcuno non diciamo domani, ma nel prossimo mese in cui sarà costretto a indossarla, non provi quantomeno a spostargli quella protezione significa vivere in un mondo di favole, che non è sicuramente quello del calcio. E allora Osimhen dovrà imparare ad essere forte nella testa, oltre che nel fisico. Lo riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
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