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rassegna

Osimhen, il medico che l’ha operato: “Dovrà tornare in sala operatoria per un motivo”

Emanuela Castelli

Il retroscena

Victor Osimhen è diventato sentenza per le difese avversarie. 10 gol nelle ultime otto partite, in cui è andato sempre a rete. Tutti hanno parlato della sua maturazione, della crescita in termini tecnici e caratteriali, della fame e della voglia di vincere che - forse sì forse no - provengono dal suo passato difficile, tra miseria e zero opportunità di realizzazione. Ma nel momento più buio, è lì che è emerso il vero Victor.

Osimhen, grinta e volontà

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Ne parla a Il Mattino il professor Gianpaolo Tartaro - direttore della Struttura operativa complessa di chirurgia maxillo facciale della Vanvitelli, autore dell'intervento subito dal nigeriano dopo lo scontro della scorsa stagione al Meazza tra lui e Skriniar. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Fu un intervento delicato. Ci aiutò l'esperienza in sala operatoria per evitare di toccare nervi e arterie. E fu preziosa anche la totale disponibilità del paziente. Si mise nelle nostre mani senza fare tante domande sull'intervento e sui tempi di recupero. Disse solo: "Dottore, io devo giocare". Il suo carattere si vede in campo, d'altra parte (...) Osimhen fu consapevole della gravità dell'infortunio che subì a Milano. Sapeva di avere rischiato tanto, anche se noi intervenimmo immediatamente e anche la convalescenza andò nel migliore dei modi, con i corretti tempi di recupero. Ad osservare le sue partite, sembra che adesso abbia più fame, più voglia di raggiungere obiettivi importanti. È un'opinione da tifoso, ovviamente. Rivederlo con questa determinazione, da vero trascinatore, mi fa piacere". E poi, l'ultimo atto della complessa operazione: "Prima o poi si dovrà pensare di togliere placche e viti che furono applicate dopo il grave incidente. Ci ritenemmo soddisfatti anche per un altro aspetto: non aver lasciato alcuna cicatrice esterna".