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Getty
L'edizione odierna del Corriere della Sera si sofferma sull'attaccante del Napoli, Victor Osimhen. Oggi è il centravanti che ha accompagnato in maniera naturale il processo di trasformazione del Napoli di Gattuso. Dal 4-3-3 al 4-2-3-1, più funzionale se in squadra c’è un attaccante come lui che fa reparto da solo, crea spazi e dà profondità alla manovra. Batte sulla corsa gli avversari, domina con la potenza fisica l’area di rigore. Palla a lui, e il Napoli va. Va talmente tanto che con Osimhen in campo la squadra di Gattuso fa gol ogni sedici minuti.
Ha collezionato 203 minuti su 270 disponibili, e il Napoli ne ha beneficiato andando a segno 12 volte. Di fatto, con Victor in campo, si segna ogni quarto d’ora. Senza, invece, la voce gol si attesta sullo zero. Non è un caso. Gli attaccanti davanti sono quattro e tutti hanno lo spazio, con Bakayoko che fa l’equilibratore in mediana: questa la formula nuova varata da Rino Gattuso, che rinuncia al palleggio perché la sua squadra può verticalizzare, guarda avanti e sa che c’è un ragazzo alto e con le gambe molto lunghe che brucia gli avversari sul tempo. Lasciare un segno nel tabellino è la priorità per un attaccante, ma Osimhen di gol ne ha fatto soltanto uno. Per ora è il regista-protagonista della rivoluzione partenopea, tanto gli basta per continuare a lavorare e a migliorarsi.
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