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(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Tomas N'Kono, storico portiere del Camerun, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino, soffermandosi sui portieri del Napoli, David Ospina e Alex Meret, il connazionale Frank Anguissa e Kalidou Koulibaly.
"L’ho conosciuto quando ha giocato nel Villarreal. È un ragazzo attento e diligente, mi è piaciuto molto nel match tra Barcellona e Napoli del Camp Nou per come ha tenuto in piedi il centrocampo. Lui è un box to box che può dare sia qualità sia quantità. E, da quanto mi dice il suo agente, si trova molto bene a Napoli. La mentalità va costruita, non si compra. Il Napoli ha vinto negli anni ‘80 perché c’era Maradona, un leader formidabile, oltre che un campionissimo. Koulibaly? Parliamo di uno dei migliori difensori del mondo, uno che ha vinto col Senegal la Coppa d’Africa. Toccherà a lui prendersi la squadra sulle spalle. Però, ripeto, la mentalità va costruita fin dalle giovanili. Il lavoro va fatto dal basso. L'area metropolitana di Napoli conta tre milioni di abitanti. Eppure in squadra solo Insigne è napoletano. Bisogna ripartire dai ragazzi napoletani".
"È qualcosa di positivo solo se negli allenamenti i due si confrontano e si aiutano. Ma la cosa più importante è che la squadra trovi gli automatismi giusti con entrambi".
"Ai Mondiali del ‘90 sfidammo l’Inghilterra al San Paolo per i quarti di finale. Vincevamo 2-1 e perdemmo per due rigori ingiusti. Eravamo a un passo dalla storia: una squadra africana alle semifinali mondiali. Resta la delusione ma anche lo splendido trattamento del popolo napoletano, che tifò per noi per tutta la partita".
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