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Neres titolare, la panchina ha perso l’imprevedibilità: solo Raspadori decisivo

Conte Neres Raspadori
Il tecnico avrebbe sperato in una maggior incisività delle seconde linee
Sara Ghezzi

David Neres fino alla gara d'andata contro l'Udinese dello scorso 14 dicembre era l'uomo in più dalla panchina per il Napoli di Conte. Come sottolinea l'edizione odierna de Il Corriere dello Sport, con la titolarità del brasiliano il tecnico ha perso la mossa che spesso ha portato frutti con le altre "riserve" che non hanno fatto ancora la differenza come sperato anche domenica contro i friulani. A seguire un estratto dell'articolo.

Neres, la riserva di lusso diventato titolare

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"Di solito chi faceva la differenza nel finale era Neres, che nella speciale classifica dei più impiegati in stagione è al dodicesimo posto ma ancora per poco: con l’addio di Kvaratskhelia, infatti, oggi è lui il proprietario della corsia mancina. Punti di scorta latitano. Ne ha regalati due in più solo Raspadori con la rete provvidenziale contro il Venezia a dicembre: 1-0. In totale sono quattro le firme dalla panchina. La prima di Simeone contro il Bologna a fine agosto a sigillare la vittoria per 3-0. Poi il primo timbro di Lukaku a Napoli contro il Parma poche ore dopo il suo arrivo: da Capodichino direttamente al Maradona, o quasi. Fu l’1-1, poi la decise Anguissa. Anche Neres ha segnato partendo dalla panchina il suo primo gol con la maglia del Napoli il 4 ottobre col Como (3-1): prima e finora unica rete a Fuorigrotta".  


Contro l'Udinese non sono arrivate le risposte sperate

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Il quotidiano sottolinea il fatto che domenica contro l'Udinese i subentrati non hanno dato l'apporto sperato:

"L’allenatore del Napoli sperava di avere risposte differenti domenica. Non è andata così: Simeone ha avuto pochi palloni giocabili, Raspadori ha fatto fatica a trovare una sua dimensione tattica, Ngonge a destra è apparso fumoso e confusionario. Distante, per intenderci, da quello brillante contro il Palermo in Coppa Italia quando fece doppietta, ma con l’attenuante di uno spazio esiguo: 291 minuti totali. Per ora mancano anche gli acuti pesanti di Simeone, specialista delle reti decisive nell’anno dello scudetto. Quest’anno appena due gol in 491’: oltre a quella col Bologna, andò in gol anche all’Olimpico contro la Lazio in Coppa Italia. La notte dell’eliminazione. Dal mercato, come detto, è arrivato Okafor in prestito con diritto di riscatto dal Milan: otto minuti appena con l’Udinese. Serviranno altri appuntamenti per testarlo realmente. Servirà soprattutto tempo per vederlo nella sua miglior versione". 

I numeri dalla panchina

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I minuti giocati dalle riserve:

"Alle spalle di Neres, 1.144 minuti, c’è un piccolo solco interrotto dai 979’ di Juan Jesus, poi 888’ per Spinazzola (alternativa di lusso per Olivera a sinistra, almeno fino al doppio infortunio di entrambi), quindi Mazzocchi (682’), Gilmour (595’) e Raspadori, 538’. A seguire gli altri. Billing non ha ancora debuttato e Rafa Marin aspetta l’esordio in campionato dal 18 agosto. Ma serviranno tutti per il gran finale". 

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