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Il Napoli degli ammutinati, “sardine” scese in piazza e uscite dallo spogliatoio per ribellarsi ad una decisione nè grave, né greve e né insolita, porta dentro di sé il vibrione di una insoddisfazione latente. Il Corriere dello Sport ha evidenziato questo aspetto tramite un'analisi.
Il Napoli ferito ha combattuto attraverso le umanissime motivazioni scatenate dalla Champions e poi puntualmente riemerse nella normalità d’un campionato che con Genoa, Milan e Bologna. Più in generale dal 19 ottobre scorso, anestetizza. Però è chiaro, al di qua e al di là di ciò che suggerisce il campo, che stavolta nel Progetto s’è intrufolato un batterio. Ha infettato quel meccanismo perfetto che da 15 anni De Laurentiis ha elevato a modello: è ormai prova provata, in questo calcio opulento e tentatore più di quanto non lo fosse quello nel secolo scorso.
Il Corriere dello Sport ha poi continuato così: "Va evitato il rischio di ritrovarsi con calciatori in prossimità di scadenza, immediata o distante appena dodici mesi. E invece stavolta è successo di (ri)cominciare la stagione. Avendo Callejon e Mertens ormai in vista della “separazione” contrattuale, fissata per il 30 giugno che verrà. E poi con Hysaj, Milik e Zielinski tentati nell’ombra da chi sa che nel 2021 sarà (sarebbe) possibile coglierli a parametro zero.
Ma questo mondo, rutilante e sfarzoso, vive adesso un’epoca nella quale sono cadute le bandiere. E ora spinge a riflettere persino su decisioni “coraggiose” e sullo sforzo esemplare di resistere ad oltranza ad offerte indecenti. Le stesse che finiscono comunque per lasciare in eredità un malessere intestino poi da fronteggiare".
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