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Napoli, vittoria da minimo sindacale: quanta malinconia per lo scorso anno – GdS

Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Gli azzurri dell'anno scorso avevano conquistato l'Europa (e il mondo) con la bellezza del loro calcio

Il Napoli che ha vinto a Berlino non convince a livello di prestazione: gioco lento, prevedibile, è una squadra diametralmente opposta a quella vista lo scorso anno, che aveva dominato in leggerezza e bellezza il girone di Champions League.

Napoli, dove sei?

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Ne parla oggi la Gazzetta dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Il Napoli ha girato a vuoto, lento, prevedibile, gestendo un possesso palla asfittico, con la paura di essere aggredito sulla trequarti. Ha rischiato per un tempo, è bastato il minimo sindacale nella ripresa. Tre punti che servono a staccare il Braga e rilanciare la classifica, visto che la prossima è ancora con l’Union al Maradona. Ma s’erano viste più cose positive dalla sconfitta con il Real che da questo successo. S’è capito, non è stato un bel Napoli. Ripensando all’ultima Champions, ai successi prepotenti su Liverpool, Ajax e Rangers, viene un po’ di malinconia. Il Napoli ha cambiato gioco e atteggiamento. Non sa più dominare con il possesso palleggiato, elegante e letale che innescava le fughe di Kvara, i gol di Osimhen e le discese di Zielinski. L’assenza del nigeriano non può essere un alibi: pur coprendo tutto l’attacco come Raspadori non può per ovvie questioni morfologiche, Osi avrebbe sofferto lo stesso. L’Eintracht, sempre tedesco, sicuramente più forte dell’Union, era stato travolto negli ultimi ottavi dalla furia intelligente del Napoli, offensivo poi coperto e ripartente, sempre bravo a leggere le situazioni della partita e a cambiare. Qui l’unica lettura è tenere palla".



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