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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Si è concluso un weekend esaltante di Serie A che ha lasciato nuove certezza. La principale è che la corsa scudetto non riguarda più solo Napoli e Milan, ma anche l'Inter che è tornata prepotentemente a farsi valere. La seconda è che comunque la squadra di Spalletti è prima meritatamente a +3 sui rossoneri e +4 sui neroazzurri. Il giornalista Mario Sconcerti ne suo editoriale per Il Corriere della Sera ha analizzato l'ultima giornata del campionato.
Di seguito le sue parole sulle pagine de Il Corriere della Sera:
"Sono rimaste 4 squadre delle 7 che avevano cominciato. Sono Napoli e Inter, che hanno perso una sola partita, più Milan e Atalanta che ne hanno perse due. La Roma ne ha perse 5, è fuori statistica e non credo pensi a entrarci. In questa corsa ha fatto un passo avanti importante il Napoli per punti e capacità immediata di rimettersi in piedi. Ha giocato benissimo e vinto in un quarto d’ora in una partita dove Mertens ha dato spettacolo come ai vecchi tempi. La sua ricomparsa è il segnale che la vita del Napoli continua. Perfino Lobotka, centrocampista perduto tra i ricordi, ha confermato di essere un giocatore all’altezza. Nessuno scambia la palla alla velocità del Napoli. Questa è una differenza che costa, ma rende anche molto. È stanco il Milan. C’è una spiegazione pronta per questa stanchezza, la piccola incuria di Pioli che tiene fuori insieme Tonali e Kessie. Ma è una verità parziale. Tonali e Kessie a Firenze c’erano e non cambiò molto. Se vinci in Champions e perdi in campionato contro avversari medi, la diagnosi è chiara: sono le motivazioni a farti correre quando serve, il resto è un porto nella nebbia. Infatti il Milan sbaglia tanti passaggi, subisce gol da appoggi falliti. Gli errori ne hanno aperto gli spazi come sul primo gol e hanno mandato fuori simmetria l’intera manovra. Quando una squadra è stanca servono attaccanti gelidi. Il Milan in questo manca. Nelle ultime 5 partite, 4 volte ha segnato un solo gol su azione, tra cui l’autogol di De Vrij. Senza responsabilità personali non c’è rimedio alla stanchezza, a parte il riposo. È stato un Milan lungo e largo contro un avversario geometrico fino alla perfidia con in più alcune individualità di grande rilievo. Berardi si conosce da tempo, Scamacca cominciamo a conoscerlo, ma il migliore è da un pezzo Lopez, regista a cui si appoggia tutto il gioco e la scorsa stagione lo stesso Locatelli. La rottura delle equivalenze corrisponde alla zona Champions. È un dato nuovo che quest’anno, per la prima volta, nessuno si accontenti del quarto posto. Continueremo ad avere un bel campionato. Continua anche l’avventura mistica di Mourinho e la Roma. Le sue conferenze stampa hanno un sapore di sociologia un po’ grassa ma aderente allo scopo. La squadra lentamente cresce. Cresce anche l’Inter. Da un mese è la migliore ed ha ripreso il Milan. Ora comincia un’altra stagione per tutti."
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