Calcio Napoli 1926
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rassegna

Napoli, secondo tempo horror contro il Lille

napoli lille
Ora testa all'Inter: il 4 gennaio è vicino

Emanuela Castelli

Il primo tempo si era chiuso con l'illusione di poterla rimettere in piedi. I secondi 45', invece, aprono uno scenario in cui il Napoli si perde contro un Lille che, più avanti come condizione atletica, domina e ne segna altri tre. I ragazzi di Spalletti sono apparsi in ritardo di condizione, lenti, appannati, a tratti apatici. Ritmi bassissimi, gli azzurri hanno perso tutte le seconde palle e non sono riusciti ad impossessarsi del gioco. Ma è come il calcio d'agosto, quando si rischia di perdere contro squadre di provincia: il Lille, che squadra di provincia non è, mette sul campo tutto il gioco di Fonseca e strapazza i padroni di casa.

Napoli, contro il Lille zero motivazioni

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "E proprio mentre il Napoli comincia a scongelarsi, o forse a smaltire le tossine della mini-preparazione, l’amichevole è cominciata ad andare di traverso, come un apericena indigeribile, anzi insopportabile: s’è allungato il campo, sono saltate le distanze, si è appisolata la difesa (Mario Rui e Ostigard), il piccolo Weah è schizzato in cielo su un pallone apparentemente innocuo e David, entrato da un attimo, ha soffocato ogni desiderio di rimonta, con la rasoiata dello 0-2. Le motivazioni bisogna avvertirle e il Napoli le ha smarrite tutte in quella scena o in quel frangente che gli ha rovinato la propria ispirazione, la fotografia di una serata pallida, ha inserito freschezza (Raspadori, Gaetano, Zerbin e Simeone) ma ha avvertito il piombo nella testa, con il Lilla - cambiato da Fonseca - spietato, implacabile in contropiede, aghi infilati ovunque da Ounas e da Bamba, che in quei cinque minuti dal 32' al 37' hanno irrigidito il clima, perché perdere fa parte del gioco ma ritrovarsi travolti da uno 0-4 fa un po’ (?) male e l’irruzione finale di Raspadori è un cucchiaino di miele per uno stadio che pensa ad altro. Il 4 gennaio, in fin dei conti, non è poi così lontano: vuoi vedere che al Napoli piace starsene in un calcio reale, che lo faccia pulsare di suo, che ne alimenti il proprio furore e ne schiarisca l'interpretazione?".