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NAPLES, ITALY - MAY 04: Napoli fans celebrate after winning the Serie A championship near the mural of Diego Armando Maradona on May 04, 2023 in Naples, Italy. SSC Napoli are Champions of Italy after thirty three years; the last time they obtained the trophy, Diego Armando Maradona led the team. The victory of the third Scudetto comes for the team coached by Luciano Spalletti, obtaining 1 point away at the Friuli stadium against Udinese. (Photo by Ivan Romano/Getty Images)
Una sensazione unica, un evento dalla portata storica esorbitante, un'impresa memorabile, la quale resterà negli annali del calcio. Scudetto per il Napoli, campione d'Italia per la terza volta nella sua storia ed è una gioia immensa essere napoletani e non solo. Il tricolore conquistato è figlio di un operato impeccabile, straordinario: l'edizione odierna de Il Corriere dello Sport ha svelato i segreti del titolo degli azzurri.
Di seguito le parole riportate dal noto quotidiano italiano: "Oggi è bello essere napoletani (anche per chi, come me, non lo è). Perché è il giorno del riscatto: l’ambito non è il sociale, riferimento banale, usurato, la solita palla. Questo (riscatto) è totalmente sportivo. C’è qualcosa di anomalo e terreno nel terzo scudetto, forse il più atteso e importante della storia del club, anche perché ottenuto senza la genialità marziana di Diego Maradona: c’è la certezza che si tratti di un successo senza ombre, né sospetti, senza se e senza ma. Stavolta il merito è universalmente riconosciuto: negli ultimi mesi ho (avete) sentito commentatori o tifosi di altre squadre ripetere che, al solito, il campionato è stato falsato dai giudici e dagli arbitri, ma non per il primo posto, che è intoccabile, non per il Napoli che sul campo ha affermato ripetutamente la propria superiorità. Il numero 3 non è lo scudetto di un grande Napoli, bensì di un Napoli spiazzante in tutti i sensi: è figlio di un tentativo (riuscito, riuscitissimo) di ridimensionamento dei costi, di un taglio anche emotivo col passato, ma anche della volontà di restare competitivi, sempre lassù. È il risultato di un lavoro molto ben fatto: è competenza, esperienza, oltre la necessità. E rischio. Oggi è bello essere napoletani perché la festa risveglia il ricordo di chi non c’è più e questo successo l’aveva a lungo sognato, accarezzato e all’ultimo perduto. Da cosa vi siete persi si è passati a cosa vi siete vinti! Dolci iperboli".
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