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Sarà il weekend dedicato a Ciro Esposito: l’iniziativa della madre Antonella

Sara Ghezzi
Il ricordo della madre

Il Napoli domenica pomeriggio scenderà in campo contro la Roma e sarà per sempre la gara di Ciro Esposito che perse la vita dopo un attacco dei tifosi giallorossi a quelli partenopei prima della finale di Coppa Italia del 2014. Una violenza che ha segnato per sempre le due tifoserie portando a negare la trasferta a l'una e l'altra.  I napoletani ricordano quella triste vicenda, ma c'è una donna che più di tutti ogni giorno si sveglia la mattina provando sulla pelle un dolore che non ha parole per essere descritto. Nonostante ciò, quella donna ogni giorno lotta per il figlio e per far sì che non ci siano più morti come la sua. Antonella Leardi è il suo nome e ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattinoper ricordare il figlio e presentare l'iniziativa del Ciro day, una festa per il suo 40esimo compleanno che capita proprio nel weekend della sfida Napoli-Roma. A seguire le sue parole.

Napoli-Roma nel segno di Ciro Esposito, sabato il suo compleanno: l'iniziativa della madre

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Sul compleanno di Ciro: "Le feste per i compleanni erano di Ciro bellissime, piene di allegria, parenti e amici: ne venivano almeno duecento ogni anno e saranno molti di più stavolta. Sabato saremo molti più di duecento"

Sulla vicinanza delle istituzione: "Un fuoco di paglia quelle attenzioni. Con il passare del tempo sono rimasta da sola. Ma sono credente: ricordo quelle settimane e ancora ringrazio chi ha dedicato un solo giorno a Ciro".

Sui tifosi della Roma: "Di loro non mi curo, non valgono niente. Purtroppo ci sono anche napoletani che non hanno compreso il sacrificio di mio figlio"


Su De Santis: "Mi chiamò una giornalista per riferirmi che quell'uomo diceva di pensare ogni notte a Ciro... Ma continuava a dire che lui era stato aggredito. Mi arrabbiai perché non si era pentito e non raccontava la verità di quel pomeriggio".

Sulla violenza: "Perché è l'uomo che è malvagio. Morire per una partita di calcio o per aver calpestato un paio di scarpe griffate: questa è follia. Ragazzi di 16-17 anni che non sono uomini ma bambini: io ho una nipote di 21 anni e la chiamo ancora nennella... Nel profondo del cuore di certe persone dovrebbe accendersi la luce divina. Troppa violenza in giro, io sono nonna e controllando i cellulari dei miei nipoti vedo di tutto".

Sulla fede: "Mi dà una grande forza. Ma quando metto i piedi a terra non posso più abbracciare mio figli".

Sulla sua presenza per Napoli-Roma: "È il regalo che faccio a Ciro perché non ero mai stata allo stadio prima. Anzi, una sola volta, nel 1981, per il mio matrimonio. C'era stato il terremoto e l'ufficio comunale era stato spostato all'interno del San Paolo".