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Napoli-Roma, dal gesto di Bagni all’esultanza di Mertens: le tappe segnanti del “Derby del Sole”
L'edizione odierna de Il Mattino dedica un ampio focus a Napoli-Roma, gara valida per la trentatreesima giornata di Serie A che andrà in scena domani alle 19. Il quotidiano, nel dettaglio, ripercorre tutte le tappe più segnanti del cosiddetto "Derby del Sole".
Ecco quanto scritto sul quotidiano riguardo Napoli-Roma:
"C'era una volta il Derby del Sole. Che poi derby non era, anzi. Erano scene da altro calcio, romantico e passionale. Con due capitifosi che si incontravano a centrocampo prima della partita, e ci si scambiavano gagliardetti, cori, sbandierate. Insomma, tutti uniti contro gli squadroni del Nord, Juve, Inter e Milan che facevano il bello e il cattivo tempo. E al Sud lasciavano le briciole.
Da tempo non è più cosi. L'atmosfera si è incanaglita. Scontri, agguati, becerume vario. Sino al fattaccio, l'omicidio di Ciro Esposito, che ha segnato qualcosa di diverso anche nel complicato mondo delle tifoserie".
"La fine ufficiale di uno dei gemellaggi più saldi nel mondo del calcio si fa risalire al gesto dell'ombrello di Salvatore Bagni, nel 1987. Rivolto alla Sud, il cuore del tifo romanista. Era il 67'. Francini aveva appena pareggiato una partita incredibile. Il 25 ottobre 1987, Napoli scudettato, inizi del campionato. I rapporti di forza con la Roma si sono invertiti. Non esiste più quella di Liedholm che gioca a tu per tu con la Juve. È il Napoli di Maradona e Careca il nuovo padrone del calcio italiano. Di Maradona, Careca e Bruno Giordano, il laziale più odiato dalla Sud. Pruzzo porta in vantaggio i giallorossi, Careca e Renica vengono espulsi. Ma Francini incredibilmente segna. La Nord dell'Olimpico, occupata da tutti i napoletani, è in delirio. Bagni, sempiterno spirito guerriero, impreca contro la Sud. Ma il gemellaggio si era incrinato già prima della gara, quando il capotifoso napoletano era stato fischiato e insultato da quelli che sino a pochi secondi prima erano amici da anni. In pochi, tra i tifosi azzurri, lo avevano capito. Quando poi la situazione divenne chiara, anche nella Nord e in campo, il nervosismo crebbe. E da un grande amore nacque un grande odio".
"Culminato con quell'infame agguato il 3 maggio 2014, finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Daniele De Santis apre il fuoco contro un gruppo di tifosi napoletani. Ciro Esposito muore dopo giorni di agonia.
Nel 2001 diecimila tifosi giallorossi invadono Napoli per festeggiare lo scudetto che non arriva. Finisce 2-2. Totti illude i giallorossi che per 29' sono campioni d'Italia, Pecchia all'81' sigla il pari. Alla fine però la Roma vince lo scudetto e il Napoli precipita in B. Scontri all'allora San Paolo, lanci di sassi, Fuorigrotta viene devastata. Così come il commissariato, nel 2005 viene preso d'assalto dagli ultras azzurra dopo una sconfitta in Coppa per 3-0".
"Sono poi arrivati, per fortuna, i divieti ad alleggerire le tensioni di una rivalità quasi centenaria. La prima sfida arrivò nel 1929. Finì 2-2, con doppietta di Vojak. Che segnò nell'1-1 all'Ascarelli anche al ritorno. Ma il derby del Sole è stato anche partita di scudetto. Nell'81 a le partite più importanti che possiamo menzionare, una di queste è sicuramente quella del 1981, a Roma. Primo anno della riapertura delle frontiere. In azzurro c'è Krol. Il Napoli duella sino alla penultima giornata con Juve, che vince lo scudetto, e la Roma. Le due squadre si affrontano alla quinta partita del girone di ritorno, con la Roma al primo posto con 26 punti e il Napoli dietro a 25. Segna Pruzzo e risponde Speggiorin.
Come non ricordare, tra le cose belle, l'esultanza di Mertens nel 2017, dopo uno splendido pallonetto e il giro attorno alla bandierina imitando un cane. Tra i ricordi però anche l'ultimo Napoli-Roma. Si gioca poco dopo la morte di Maradona. Gli azzurri scendono in campo con uno spirito indomabile. Finisce 4-0 e c'è anche uno splendido gol di Insigne su punizione".
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