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rassegna

Napoli, la volata scudetto per sovvertire la dittatura del Nord

Emanuela Castelli

L'analisi de Il Mattino

Il Napoli di Luciano Spalletti è chiamato, dopo la lunga sosta per i Mondiali in Qatar, a confermare la sua identità. Ed è un'identità dalle tinte forti, marcate, precise: perché il Napoli non è stato solo una squadra bella da vedere, ma anche coriacea, concreta. Quando non ha potuto prevalere con la bellezza, lo ha fatto con la concretezza. Con la "fame". Ecco, gli 8 punti di vantaggio sulle altre sono un tesoretto da non sprecare, nonostante un gennaio di fuoco, che si aprirà il 4 con l'Inter, ma che vedrà anche i match contro Juventus e Roma.

Napoli, vinci per sovvertire gli ordini precostituiti

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Ne parla oggi il Mattino, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Il campionato ricomincia da dove è finito: perché mai dovrebbero essere cambiati i valori visti fino a due mesi fa? La lepre è il Napoli, distante 8 punti dal Milan, 10 dalla Juventus e 11 da Lazio e Inter. Chi sogna la rimonta nei prossimi cinque mesi abbondanti di campionato sa che è atteso da un lavoro per Superman. Non è un'utopia, ci mancherebbe ma se Spalletti riparte da se stesso, difficile vedersi risucchiare un simile vantaggio. E il calendario del prossimo mese (a fianco nel grafico sono inserite tra le big anche Roma, Lazio e Atalanta), solo a guardarlo, è fatto apposta per accendere gli entusiasmi di chi guarda gli azzurri dal basso all'alto: il Napoli inizia con due trasferte, contro l'Inter e poi contro la Sampdoria, poi riceve la Juventus, va a Salerno e chiude il gennaio della passione con la Roma. Non è facile il cammino del Milan, che ha pure il viaggio a Riyadh, in Arabia Saudita, per la Supercoppa. La Juve, fatta eccezione per la gara del Maradona, ha partite tutta alla portata di mano. E stesso discorso con l'Inter che, però, se non riesce a battere il Napoli a San Siro il 4 gennaio, può dirsi definitivamente fuori dai giochi. Ci credono tutti alla rimonta, ovvio che il Napoli crede di poter resistere lassù, dove osano le aquile. Tenere in vita il campionato è la missione degli altri: gli azzurri sognano di ammazzarlo, magari iniziando proprio da San Siro perché dovesse vincere davvero sarebbe quasi chiuso il discorso per la lotta scudetto (...) È dal 2001 che non vince una squadra diversa da Milan, Inter e Juventus. 22 anni di dittatura del Nord".