Un Napoli che sembra essere tornato al passato, dove la provincia appare velenosa e insidiosa. Come riportato dal Corriere dello Sport, non accadeva dai tempi di Mazzarri, Benitez e il primo Sarri che al Napoli tornasse al sindrome della provinciale.
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CdS – Napoli si scontra con la sindrome da provinciale
Un Napoli che sembra essere tornato al passato, dove la provincia appare velenosa e insidiosa. Come riportato dal Corriere dello Sport, non accadeva dai tempi di Mazzarri, Benitez e il primo Sarri che al Napoli tornasse al sindrome della...
Napoli, quanti punti persi in provincia...
Riavvolgete il nastro, se possibile: la vigilia di Napoli-Cagliari, per capirsi l’infrasettimanale immediatamente dopo il blitz a Lecce. Mercoledì 25 settembre, quando in una mano c'è il calendario e nell’altra si contano i punti. Va sempre così in Italia, c’è dinnanzi al Napoli una cinquina di opportunità: il Cagliari, poi il Brescia, il Torino, il Verona e infine la Spal. E’ l’introduzione al ciclo terribile: quello che comincia domani sera e poi continuerà con la Roma e il Salisburgo. E’ una chance dietro l’altra che nella aritmetica fa quindici punti o almeno tredici, perché il calcio parlato sa scegliere le proprie vittime. Ma il Napoli di oggi, improvvisamente, esce dai suoi panni e torna a somigliare a quello di ieri. Nelle sue debolezze: accadeva anni fa, prima con Mazzarri e poi con Benitez, che la provincia risultasse indigesta. Come se svanissero sogni di grandezza, avvicinamenti al potere costituito. C’era sempre un Chievo o un’Udinese o una bestia nera nella quale imbattersi in un momento, inevitabilmente, sbagliato: è piena di precedenti la Storia più recente, si può andare a memoria o semmai tuffarsi con un clic su Internet, per ritrovarsi con le ferite aperte.
Il primo Sarri
Il (primo) Napoli di Sarri va in testa, e da solo, alla quattordicesima giornata, battendo l’Inter, poi cade a Bologna e si riprende il primato alla diciannovesima: ci resta per sei partite, perde a Torino ma rimane incollato alla Vecchia Signora con un distacco massimo di tre punti, che diventano sei però a Udine, contro una squadra in crisi alla quale è stato appena chiamato Gigi De Canio in panchina per darle una mano. Ed è ceffone alle ambizioni del Napoli, 3-1 e non c’è più niente da fare. Cagliari, Brescia, Torino, Verona e infine Ferrara: in cinque partite, appena otto punti. E poi dicono il bello della Provincia. Ma se per il Napoli è un incubo (a volte).
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