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rassegna

Napoli, nuova era Spalletti: così il tecnico di Certaldo ha fatto dimenticare Sarri

Emanuela Castelli

La Bellezza è ancora possibile e non un sogno persosi in un albergo a Firenze

A Napoli è iniziata una nuova era e porta il nome di Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo è arrivato a Napoli dopo un biennio di frustrazioni, La tifoseria portava ancora negli occhi e nel cuore la grande bellezza del gioco di Maurizio Sarri e tutto ciò che era venuto dopo non era stato all'altezza, non aveva puntato dritto al cuore dei napoletani. Le scorie dello scudetto perso in un albergo di Firenze non erano state smaltite, anzi erano state rinverdite dalla delusione della mancata qualificazione in Champions all'ultima giornata, quando sembrava nulla potesse opporsi al ritorno degli azzurri nell'Europa che conta.

Napoli, l'era Spalletti presenta una bellezza nuova

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Sospesa in quel tempo - meraviglioso, indimenticabile - Napoli se n’è stata avvolta nel suo tormento interiore, sospettando che il calcio si fosse fermato nell’incanto d’un triennio, nel sopruso del destino e di quell’agguato del 2018 tra San Siro e Firenze. E per un po’, un’epoca breve eppure tossica, Napoli ha pure temuto di dovere vivere senza che ci fosse un domani. Ma quando il calcio ha (ri)conquistato quella città ancora soffocata dal dolore, travolta soprattutto dalla propria memoria, poi anestetizzata dallo splendore d’una squadra che incarna i tratti sfarzosi d’un eleganza nuova, gli effetti nostalgici e malinconici sono rimasti sul ciglio dei ricordi, e con prudenza è cominciata un’altra era. Prima che Luciano Spalletti incollasse i cocci d’un biennio disastroso, l’ultimo poster dell’anima riconduceva a Maurizio Sarri, a quel football osé, esaltante e trasgressivo, l’impressione che si fosse sul ciglio d’una frontiera oltre la quale esistesse il nulla: e invece, la Grande Bellezza in salsa moderna è ricomparsa, nella sua gioiosa sensualità, con quel fascino che ti stordisce conducendoti in un mondo di sogni. Il football 3.0 è un manifesto abbagliante che da luglio 2021 è stato diffuso con effetti specialissimi e in cui si mescolano varie scuole di pensiero, il dominus diviene magicamente Luciano Spalletti, l’anticonformista per eccellenza, il rivoluzionario d’un passato neppure così remoto, l’uomo della difesa a tre e mezzo, quello per il quale il centravanti è lo spazio, il palleggiatore ad oltranza che insegue la verticalità e non smarrisce la prudenza, una specie d’eretico piombato su Napoli con il carico di leggende metropolitane a far da scudo - o da trappola, peggio ancora - alla propria Idea".