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Il Napoli perde, ma la risposta del Maradona è da applausi: i tifosi ci credono ancora

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I tifosi non smettono di credere nel sogno

Sara Ghezzi

La sconfitta del Napoli contro la Fiorentina ha riaperto cassetti nell'ambiente napoletano. Infatti è facile tornare a quel finale di stagione del 2018, ma questa volta è diverso. Quest'anno è maturata molto la squadra, ma anche i tifosi azzurri che continuano a crederci perché lo impone la classifica e il rendimento delle altre contendenti. Lo impongono quei ragazzi sul campo che in questo campionato sono caduti molto spesso soprattutto al Maradona, ma che si sono sempre rialzati. Per questo la reazione dei tifosi alla sconfitta di ieri è da applausi come sottolinea Antonio Giordano nel su editoriale per Il Corriere dello Sport.

Il Napoli perde, ma la risposta del Maradona è da applausi: i tifosi ci credono ancora

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Di seguito un estratto dal quotidiano:

"Se c’è una luce in fondo al tunnel, e sarà sicuramente flebile, val la pena di seguirne la scia, almeno sino a quando non verrà vietata qualsiasi forma d’illusione. Però mentre le streghe si prendono pure l’anima, il Napoli sa bene che nel “dolore” - persino fisico - per quello strappo al sogno, c’è l’energia fresca per (ri)costruire se stesso e quel macro-universo che lo circonda. La risposta più emozionante ch’è arrivata in una giornata sbagliata - l’applauso dei 50mila e quell’invito a credere ancora in qualcosa che si chiami scudetto - trascina il Napoli in una dimensione nuova.

Lo rende partecipe e forse protagonista d’un mutamento culturale, nel quale la sconfitta va accettata evitando catastrofismi di pancia, e ribadisce che in questa stagione, silenziosamente, s’è avviata una specie di rivoluzione ambientale. La quinta sconfitta in campionato al “Maradona”, l’ottava stagionale nel giardino di casa, ha semplicemente diffuso una comprensibile delusione di massa. L’effetto naturale d’uno shock calcistico, tutto qua.

E però è il clima che ha stupito. La matura partecipazione, l’invocazione, l’applauso, la cruda consapevolezza che nello sport c’è chi vince e c’è chi perde, che il destino a volte possa prendere tangenziali o che un’avversaria, stavolta la Fiorentina, sappia essere migliore, più brava, più spavalda e più padrona di una partita".

Qualificazione Champions in tasca e progetto con buoni basi

"Il Napoli ha già la qualificazione in Champions League nel freezer. L’ha afferrata in anticipo, attraverso una stagione che vivrà in qualche rimpianto e però adesso nella certezza d’essere stata simbolo d’un processo evolutivo che va sfruttato, attraverso le Idee, gli investimenti mirati, l’inevitabile rielaborazione d’un Progetto che ha basi ampie, incoraggianti e addirittura appaganti, poste da una società che ha saputo proiettarsi oltre la normalità, di un’area tecnica che è stata in grado di cogliere i talenti in prospettiva e di Spalletti, che ha rivoltato le sensazioni di smarrimento trovate tra le ceneri del quinto posto di maggio.

Ma, soprattutto, la diversità stavolta è in Napoli e questo segna un confine netto con il passato, forse persino con la Storia, con il proprio vissuto e con la tendenza a sgretolarsi. Sembra un messaggio lanciato nel cielo gonfio d’amarezza ma sorridendo: vada come vada, e in 540' chi può dire cosa accadrà? Resta un (clamoroso) successo".