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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Undici uomini in campo, undicimila fuori fino a ieri: mille tifosi ciascuno, verrebbe da dire. Ma poi ci sono anche i ragazzi in panchina, l'allenatore e soprattutto l'obiettivo-qualificazione da scaldare e alimentare con le mani e con la voce: e tutto sommato, alla fine viene fuori che la prevendita dei biglietti di Napoli-Leicester, ultima e decisiva partita della fase a gruppi di Europa League, non è mai decollata. Lo riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport.
La squadra ha bisogno della sua gente, ora come mai considerando tutte le difficoltà, ma a dispetto di tariffe più basse delle precedenti con Spartak Mosca e Legia Varsavia e soprattutto dello sconto del cinquanta percento per i possessori del biglietto con il Legia, fino a ieri erano appena undicimila i tagliandi venduti su una capienza complessiva di 41mila spettatori. Con 650 inglesi annunciati e certificati. È andata così, ma c'è ancora tempo a disposizione per conquistare un posto al Maradona, non molto ma si può fare. Il Napoli chiama Napoli: il dodicesimo uomo. Che è una sorta di figura romantica, ma in questi tempi di austerity è anche una sorta di necessità. La storia può ancora cambiare, le vendite sono ancora aperte, ma nella migliore delle ipotesi difficilmente si andrà oltre i quindicimila spettatori. Pochi rispetto ai 41mila posti della capienza attuale (al 75%) e pochi anche in generale per una squadra che lotta ai vertici d'Italia e d'Europa. L'attenuante? Il giorno feriale, il clima rigido, l'orario un po' ibrido per chi lavora e magari anche la scelta di investire sul campionato. Fermo restando prezzi scontati rispetto alle precedenti di coppa e la promozione-Legia.
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