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Kalidou Koulibaly è vittima di un incantesimo. Un crudele e fortissimo incantesimo che lo sta limitando da una stagione intera. E' sicuramente così, altrimenti non si spiegherebbe il crollo vertiginoso del senegalese. E' ormai irriconoscibile, non ci sono versi. Il Mattino ne ha parlato oggi in questi termini.
Da quella maledettissima partita, Juventus-Napoli. Da lì si è compreso che tipo di stagione sarebbe stata, sia per Koulibaly che per il Napoli. Purtroppo non sono stati letti i segnali, ma è imploso tutto. Senza che nessuno se ne accorgesse. Il senegalese ha accusato prima la Coppa d'Africa, poi le cattiva forma legata alle prestazioni di bassissimo livello.
Il suo rientro contro il Lecce si pensava potesse essere la certificazione della rinascita, unito poi alla rinascita del Napoli stesso. E invece è affondato di nuovo. Ancora una volta. La piazza stessa sta cominciando a dubitare del gigante del Senegal: "Se ha in testa di andarsene allora se ne vada". Si dubita della sua serietà e gli si chiede di andare via. Come avveniva qualche settimana fa per Callejon e Mertens. Poi la musica è cambiata.
La verità è risiede nella scarsa condizione atletica: Koulibaly - come Maksimovic - era rientrato da poco. La concentrazione, la forza e l'esplosività sono mancati per la stanchezza degli allenamenti. Ma Gattuso è certo di ritrovarlo entro poco, serve solo un po' di pazienza.
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