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(Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
Il Napoli di Luciano Spalletti questa sera sfiderà al Maradona la Lazio di Maurizio Sarri e un po' anche un passato recente e bellissimo, che però non portò il trofeo pur meritato sul campo. Lo si perse in albergo, questa fu la spiegazione, che ai più non piacque. Ricordiamo tutti le polemiche per quella Juventus vincitrice, per quel match tra bianconeri e nerazzurri che tolse le speranze scudettate ai partenopei. Tutto quel che fu è cristallizzato nella mente dei tifosi azzurri, e li invita alla prudenza, anche adesso che la squadra è a +18 e che la concorrenza sembra non poter impensierire più di tanto.
Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "In quest’ora e mezza che sarebbe, ovunque e altrove, una tappa di avvicinamento, c’è però tanto altro, quasi un ponte che collega il bel tempo di Sarri a quest’epoca ormai leggendaria di Spalletti, sinceramente proiettato nel passato che riemerge prepotentemente stasera in Napoli-Lazio: «Sui campi di Castel Volturno ci sono ancora le sue tipiche linee di passaggio, dove tutt'ora la palla quando ci finisce scorre come meglio non si può. Il Napoli di Sarri esprimeva bellezza ed è giusto che questa bellezza venga ricordata più a lungo possibile, perché sono queste le cose che fanno bene al calcio. Lui è stato un Masaniello, il capopopolo di una rivolta del modo di vedere il football». E Spalletti, che nel proprio vissuto ha introdotto identica ispirazione «ribelle» e anticonformista, adesso rappresenta la stella polare di quest’era geologica sfarzosa (...) Napoli-Lazio è empatia allo stato puro, un’amicizia che non vacilla dinnanzi agli interessi divergenti e però anche una trappola che Spalletti tenta di evitare con la cautela di chi sa come annusare il pericolo".
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