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“Nel calcio come nella vita l’equilibrio fa la differenza, se l’azione parte da Ospina…”

Sara Ghezzi

Dopo la sconfitta contro il Genoa Gattuso è finito ancora una volta sotto accusa per la sua volontà di costruire il gioco dal basso. Infatti gli azzurri hanno subito i due gol genoani proprio dopo due errori in uscita. In molti quindi in questi...

Dopo la sconfitta contro il Genoa Gattuso è finito ancora una volta sotto accusa per la sua volontà di costruire il gioco dal basso. Infatti gli azzurri hanno subito i due gol genoani proprio dopo due errori in uscita. In molti quindi in questi giorni stanno discutendo su quanto sia effettivamente rischiare così tanto in difesa, infatti è una prerogativa del calcio moderno costruire il gioco partendo dal portiere. Ne ha parlato Alberto Poleverosi giornalista del Corriere dello Sport ai microfoni di Radio Punto Nuovo nel corso della trasmissione 'Punto Nuovo Sport Show'.

La costruzione da dietro il pensiero di Polverosi

Di seguito le sue parole:

"Il mio pezzo “La distruzione da dietro”? Non è vero che tutti lo pensano. Io credo che nel calcio come nella vita, l’aspetto fondamentale sia l’equilibrio per cui se io ho la possibilità di cominciare l’azione da dietro in quel momento, va benissimo, perché no! Molti parlando di Pirlo e del suo passaggio da trequartista a regista. Prima di Pirlo, toccò a Pizarro con Spalletti che gli cambiò ruolo. Se chi fa partire l’azione sono Pirlo, Pizarro, Xavi ha senso, ma se a far ripartire l’azione è un portiere bravo come Ospina, come Reina o un difensore come Maksimovic, ma perché?!

Sul caso Napoli

"Anche se fai giocare Maksimovic o Skriniar, non possono avere mai la sensibilità per far partire bene l’azione. Anche Demme non andrebbe bene. Quando devi uscire da fuori ci vuole la certezza, non la possibilità di far bene. Se mi rubano la palla lì io sono morto. Ci sono situazioni di gioco è consigliabile ed è giusto ripartire dal basso".

Sul gioco dell'Inter

"Quando vedo giocare l’Inter a me non piace. È ovvio, però, che se ho Lukaku, la devo dare a lui alta quella palla, perché arrivo prima".

Su Ranieri

"Ranieri, invece, dopo aver fatto bene a Firenze, va a Valencia e trova una squadra che fa il palleggio del calcio spagnolo. Riunisce la squadra e dice: “facciamo una scommessa voi dite che per arrivare in zona gol servono 30 passaggi, se io vi dico che potete arrivare prima in area di rigore mi seguite?” “Sì” quella squadra vinse la Copa del Rey".

Sulla costruzione da dietro

"Con Xavi e Iniesta ha senso quel tipo di gioco, ma se ci sono altri giocatori no. Il calcio deve essere completo, non una linea e basta per come la vedo io. Io ho scritto che ci sono situazioni in cui a me sembra una moda, il beneficio è tutto da verificare. L’aspetto negativo lo vedi subito. Alisson ha preso due gol, perché devi passare quella palla con l’area piena di giocatori del City! L’allenatore te lo chiede, ma se sei nell’incertezza tirala via questa palla, se no io capisco il calcio spettacolo, ma devi farlo per la tua squadra (ride ndr).”