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SALERNO, ITALY - NOVEMBER 04: Eljif Elmas of SSC Napoli celebrates after scoring his side second goal during the Serie A TIM match between US Salernitana and SSC Napoli at Stadio Arechi on November 04, 2023 in Salerno, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Il Napoli si è aggiudicato il derby campano battendo la Salernitana. Una vittoria netta che ha permesso gli azzurri di riavvicinarsi alla zona Champions. Ma la prestazione, comunque non ha del tutto convinto, come sottolinea Alessandro Barbano nel suo editoriale per Il Corriere dello Sport. A seguire un estratto dell'articolo.
"I tre punti di Salerno bastano a rassicurare chi ancora crede che questa squadra possa bissare la stagione dello scorso anno? La risposta alla domanda è no. Almeno la nostra. Non ci sono rassicurazioni dopo aver visto il Napoli annaspare contro una provinciale modesta tecnicamente, immatura caratterialmente, senza un regista capace di esprimere una leadership. Anzi, se c’è una sensazione che la trasferta dell’Arechi ci lascia, è la preoccupazione che i limiti denunciati dagli azzurri non vengano affrontati per tempo. E che anche le prossime gare in casa contro Union Berlino e Empoli, con il prevedibile esito positivo, possano servire solo a nascondere il problema sotto la sabbia di tre vittorie consecutive. Salvo poi doversi bruscamente svegliare nel trittico terribile che, dopo la sosta, attende il Napoli contro Atalanta, Real Madrid e Inter.
Perché quei problemi ci sono tutti, a volerli vedere. E non sono piccoli. Se dopo il vantaggio, il Napoli rinuncia ad affondare e a tenere il controllo del gioco e si fa schiacciare da un pressing artigianale e raffazzonato come quello della Salernitana. Se la costruzione dal basso risulta impossibile il più delle volte perché non c’è nessun compagno che riesca a sottrarsi alla marcatura a uomo degli avversari, se nei disimpegni e perfino in copertura difensiva si notano errori marchiani, se talenti assoluti come Kvaratskhelia regrediscono tatticamente o s’incaponiscono nella soluzione personale di fronte alla difficoltà di giocare di sponda, vuol dire che l’egemonia tecnico-tattica del Napoli scudettato è già in archivio. Contro squadre più attrezzate questi deficit si pagano".
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