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Luciano Spalletti (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)
L'edizione odierna del Corriere dello Sport commenta la sconfitta del Napoli di Spalletti contro l'Empoli in campionato e la conseguente discesa al quarto posto in classifica.
"Tu quoque, Aurelio? Perché quando è finita, e non c’è altro a cui pensare, Luciano Spalletti deve aver ripensato alle ore, ai giorni, ai mesi, agli anni vissuti al fianco di Andreazzoli. Uno degli allievi prediletti che nel cielo di Napoli lascia che l’azzurro abbagliante sia quello dell’Empoli. E non c’è verso di starsene aggrappato alle statistiche, alla traversa di Elmas e soprattutto al palo di Petagna, né di rifugiarsi in quella malinconia che gli infortuni finiscono per avvolgerlo. La seconda sconfitta consecutiva al Maradona in campionato è un pugno alla bocca dello stomaco che lascia i segni. Fa un male insopportabile e trascina i pensieri più scomposti ad allungarsi nelle notti insonni. L’Empoli vince quando comincia a soffrire e il destino gli dà una mano. Lascia che lo stacco di testa di Anguissa, da angolo, diventi un boomerang e, picchiando sulla nuca di Cutrone, induca ad esaltare la sua meravigliosa stagione. Piena di 26 punti e di un calcio che ha un senso e vuole avercelo. E il Napoli, incredulo dinnanzi alla perfidia della sorte, intuisce in quell’istante che ci sono, talvolta, forze oscure contro le quali è impossibile ribellarsi".
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