L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport dedica un focus alla stagione del Napoli di Spalletti, che vince dando spettacolo contro qualunque avversario, in vista del match di ritorno degli ottavi di Champions contro l'Eintracht, in programma stasera al Maradona.
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Napoli prigioniero della sua dimensione, si pretende spettacolo oltre alla vittoria
Dal Napoli si pretende spettacolo oltre alla vittoria
—Viene da sorridere pensando che il Napoli è un po’ prigioniero di questa dimensione: non ci si aspetta che vinca e basta, si pretende lo spettacolo. In Europa, tra Liverpool, Ajax, Rangers e primo atto con l’Eintracht le promesse sono state sempre mantenute. Oltre al City, sono Napoli e Benfica (allenato da un altro allievo Red Bull, Schmidt) quelle che giocano meglio, le più indecifrabili, veloci, spensierate perché non hanno mai fatto calcoli, sorprendendo anche se stesse. Il Benfica offre più tecnica nello stretto, il Napoli incanta con la combinazione di velocità e potenza di Osimhen e Kvara. Se l’andata fa testo, questo Napoli è almeno una categoria superiore all’Eintracht che è senza lo squalificato Kolo Muani, il migliore. Può programmare i quarti dall’alto del +18 in A. Ma la Champions è il torneo dell’esperienza e dell’apprendimento: oltre alla bellezza serve la consapevolezza. Superare l’Eintracht bene sarebbe un grande scatto sulla strada del sogno. E darebbe la tripletta all’Italia dopo la qualificazione di Milan e Inter.
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