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(Photo by Getty Images)
Se il presente del Napoli non brilla, il futuro - ad oggi, in data 27 gennaio 2024 - appare più fragile ed incerto che mai. Tanti gli acquisti effettuati dalla dirigenza partenopea durante la sessione invernale di calciomercato in via di conclusione: sei, compreso il "promesso sposo" Nehuen Perez. Tanti cambiamenti, ma che non smuovono la piazza e che non permettono ai tifosi di liberare la mente dai brutti pensieri quali gli addii - tra i tanti - di Victor Osimhen e Piotr Zielinski virtualmente ufficializzati dal patron Aurelio De Laurentiis nella giornata di ieri. Antonio Corbo, giornalista presso il quotidiano La Repubblica, ha analizzato - attraverso il proprio editoriale giornaliero - la situazione in questione facendo abbondante leva sulle responsabilitàche i suddetti calciatori hanno nei confronti di società e tifoseria.
Di seguito quanto dichiarato:
"Il bomber che si è già venduto altrove deve battersi ancora e meglio con le sue straripanti risorse da purosangue. Sua più che di altri la responsabilità di portare più avanti il suo club italiano in Europa. Osi lo sa? Sentirà ancora la squadra come totalmente sua? E la stessa squadra gli sarà devota come usa nel calcio con il riconosciuto leader? È un punto di oggettiva criticità. Dovrà essere così abile De Laurentiis da riportare Osimhen nel cuore dei compagni, prima che questi ne avvertano la subalternità.
7 gol contro i 18 di Lautaro. Poco, molto poco. Se n’è poi andato a casa una settimana prima per squalifica grazie ad un evitabile giallo. Ha anticipato egli stesso di aver deciso il suo futuro. È l’ennesimo strappo. Qui passano tutti. Come se Napoli fosse solo una stazione di transito e mai un capolinea. De Laurentiis fissi almeno un concetto etico. Chiunque sia in partenza deve onorare il contratto fino all’ultimo giorno. Né subire ostilità e veto. È il caso di Zielinski. Offra il massimo ma gli sia consentito di giocare finché sarà la migliore scelta tecnica a giudizio dell’allenatore. Patti chiari per tutti".
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