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NAPLES, ITALY - JANUARY 17: Giovanni Simeone of Napoli during the Coppa Italia match between SSC Napoli and US Cremonese at Stadio Diego Armando Maradona on January 17, 2023 in Naples, Italy. (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)
Napoli-Cremonese e l'eliminazione prematura dalla Coppa Italia, che brucia ancora. E fa riflettere. Il giorno dopo, i giorni dopo servono per riflettere, per capire, per trovare risposte a domande semplici, ma non scontate. Il Napoli 2 aveva portato a casa il risultato, senza giocare un calcio brillantissimo ma senza vivere lo spettro della possibile sconfitta. Il Napoli 1, rimaneggiato certo ma comunque messo in campo da Spalletti a metà ripresa, non è riuscito a mantenere il risultato.
Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "La storia di Napoli-Cremonese, come quella di ogni partita, è poi infarcita da episodi, da scelte chiaramente sbagliate (il contropiede stropicciato da Ndombele), da circostanze, dal destino che quando vuole ci mette del suo e sa come farlo (palo-traversa di Simeone, sfidando le leggi della fisica), da disattenzioni (sul pari di Felix) e anche di prestazioni dei singoli che restano per una notte ben distanti da se stessi e dal Napoli che Spalletti avrebbe voluto scorgere, pure a futura memoria: «E se non ribadiamo standard di qualità, può venir fuori qualsiasi risultato». E buttar via una Coppa Italia di nuovo - come un anno fa - al primo turno, stavolta andando a sbattere il muso contro la Cremonese afflitta dai proprio problemi, proiettata a inseguire soluzioni miracolose per risolverli, che scopre in quel diluvio l’acqua santa e ci riesce, lasciando al Napoli il retrogusto amaro delle riflessioni sulle opportunità di una rivoluzione così imponente, sull’esigenza di miscelare tutto assieme (l’inedita formazione e la rielaborazione del 4-2-3-1), di sottrarre certezze per indirizzarla con padronanza, sul messaggio che (forse) passa nella testa del Napoli-2 e poi del Napoli-1. E però vai a capirlo questo calcio: l’equivoco germoglia proprio «dopo», cioè dal 65' in poi, quando pareva si fossero formati gli anticorpi".
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