Calcio Napoli 1926
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rassegna

Napoli-Cremonese, sotto accusa la rivoluzione di Spalletti. Eppure…

napoli cremonese
L'analisi del Corriere dello Sport

Emanuela Castelli

Napoli-Cremonese e l'eliminazione prematura dalla Coppa Italia, che brucia ancora. E fa riflettere. Il giorno dopo, i giorni dopo servono per riflettere, per capire, per trovare risposte a domande semplici, ma non scontate. Il Napoli 2 aveva portato a casa il risultato, senza giocare un calcio brillantissimo ma senza vivere lo spettro della possibile sconfitta. Il Napoli 1, rimaneggiato certo ma comunque messo in campo da Spalletti a metà ripresa, non è riuscito a mantenere il risultato.

Napoli-Cremonese brucia ancora

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "La storia di Napoli-Cremonese, come quella di ogni partita, è poi infarcita da episodi, da scelte chiaramente sbagliate (il contropiede stropicciato da Ndombele), da circostanze, dal destino che quando vuole ci mette del suo e sa come farlo (palo-traversa di Simeone, sfidando le leggi della fisica), da disattenzioni (sul pari di Felix) e anche di prestazioni dei singoli che restano per una notte ben distanti da se stessi e dal Napoli che Spalletti avrebbe voluto scorgere, pure a futura memoria: «E se non ribadiamo standard di qualità, può venir fuori qualsiasi risultato». E buttar via una Coppa Italia di nuovo - come un anno fa - al primo turno, stavolta andando a sbattere il muso contro la Cremonese afflitta dai proprio problemi, proiettata a inseguire soluzioni miracolose per risolverli, che scopre in quel diluvio l’acqua santa e ci riesce, lasciando al Napoli il retrogusto amaro delle riflessioni sulle opportunità di una rivoluzione così imponente, sull’esigenza di miscelare tutto assieme (l’inedita formazione e la rielaborazione del 4-2-3-1), di sottrarre certezze per indirizzarla con padronanza, sul messaggio che (forse) passa nella testa del Napoli-2 e poi del Napoli-1. E però vai a capirlo questo calcio: l’equivoco germoglia proprio «dopo», cioè dal 65' in poi, quando pareva si fossero formati gli anticorpi".