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Napoli camaleontico, quanti cambi modulo durante il match: l’arma in più di Conte

Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 
L'analisi tattica

Il Napoli di Antonio Conte è camaleontico, forte di una rosa duttile e trasformista, e di un giocatore che rappresenta l'arma in più per il tecnico leccese, ovvero McTominay. Il mister ha già saputo trasferire alla squadra la capacità di adattarsi alle varie situazioni di gioco senza perdere identità o certezze.

Napoli camaleontico

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Ne parla oggi la Gazzetta dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "L’arrivo di un top player come McTominay a centrocampo lo ha convinto ad accelerare il passaggio a un sistema di gioco moderno e imprevedibile. Di base, senza palla, il Napoli difende col 4-3-3 ma poi con lo sviluppo dell’azione si trasforma, anche sfruttando la fisicità e la qualità dello scozzese ex United. Che può alzarsi a supporto di Lukaku per un 4-2-3-1 (come visto con la Juve a Torino) o addirittura mettersi in linea con Rom, per un 4-2-4 di sfondamento, come col Monza. Le corse di Politano a seguire Kyriakopoulos, però, sembravano riportare la difesa a 5, con Di Lorenzo più stretto a Rrahmani e Buongiorno. Il riferimento principale offensivo resta la palla in verticale a cercare Lukaku, ma poi si può allargare il gioco per mandare Kvara e Politano all’uno contro uno, oppure sfondare per vie centrali, con i trequartisti o le mezzali. Il Napoli ha già imparato a essere camaleontico, a dare la sensazioni di saper cambiare pelle in base alla situazione di gioco e non all’avversario. Roba da grande squadre, da gruppo con grandi ambizioni. Il Napoli di Conte può puntare al massimo".