Il Napoli con Conte è rinato e ha scoperto una solidità difensiva mai vista lo scorso anno. Il merito è dello spirito di gruppo che è tornato a regnare in azzurro e di un Buongiorno super. L'analisi de Il Corriere dello Sport.
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Il Napoli di Conte ha una difesa di ferro: tutti pensano al noi, Politano docet
Il Napoli di Conte ha una difesa di ferro: tutti si sacrificano per il noi, Politano docet
—"Dura la vita degli attaccanti del Napoli, quando non devono giocare in campionato. Li immaginiamo soffrire a Castel Volturno, chiusi nella morsa di quella che è la miglior difesa del campionato. Che poi, per non toccare la sensibilità di nessun allenatore, è bene sempre parlare di fase difensiva, di non possesso, perché alla fine - Politano insegna - nel Napoli si sacrificano tutti per il “noi” tanto caro a Conte. In 10 giornate i gol subiti sono 5. L’ultimo in trasferta, tra l’altro, risale alla debacle di Verona del 18 agosto, una vita fa. Dopo Mosquera, che segnò il 3-0 per l’Hellas, il nulla. Solo due gol presi nelle giornate successive, ma in casa: da Bonny, su rigore, contro il Parma e poi da Strefezza nella partita, anche quella vinta, contro il Como. In ben 7 occasioni Meret e Caprile hanno tenuto la porta inviolata di una squadra che era reduce dalle 48 reti subite un anno fa, di cui 12 dopo 10 turni. Ai clean sheet in campionato si possono aggiungere anche quelli in Coppa Italia contro Modena e Palermo. Insomma, una difesa di ferro, diventata tale grazie all’arrivo di Conte e del suo staff, alle idee che ben si sono sposate con il materiale umano e professionale a disposizione. Merito di tutti, da Meret, che è tornato a fare prodigi, a Buongiorno, il volto nuovo che a distanza di un anno sembra esser riuscito a colmare il vuoto lasciato dalla partenza di Kim".
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