Cosa la colpisce di Buongiorno?
«È sempre attento in marcatura ma pulito negli interventi. Con lui non si passa. Un centrale vecchio stile ma che sa fare tutto. Per me non è mai stata una sorpresa. Già quando il Napoli scelse di acquistarlo ero convinto delle sue qualità e che potesse far bene».
A proposito di nuovi acquisti, come si riassumo i primi mesi di Lukaku al Napoli?
«Intanto i suoi gol li ha già fatti, così come gli assist. Da esterno e da spettatore, non vivendo lo spogliatoio, penso che sia anche una persona preziosa, una risorsa per Conte. Con la sua presenza, col suo modo di fare, mi dà l’impressione di essere un leader, un riferimento per i compagni. Figure come la sua, in un gruppo di venti o venticinque persone, sono fondamentali».
La sorpresa del mercato?
«Credo che i due scozzesi, Gilmour e McTominay, stiano rispettando le aspettative. Sono forti, hanno qualità e sembrano perfetti per come gioca il Napoli. McTominay, in modo particolare, è stato un gran colpo: è intelligente tatticamente, strutturato fisicamente, puntuale negli inserimenti e all’appuntamento con il gol. Un gran bel giocatore».
Il valore aggiunto si chiama Antonio Conte?
«Senza dubbio. Ho sempre apprezzato gli allenatori come lui. Sono di carattere, di polso, tenaci. Curano i dettagli e chiedono tanto alla squadra. Conte vuole che tutti arrivino al suo credo. Ecco perché chiede ai giocatori di sposare subito le sue idee. Oggi il Napoli riflette il suo carattere. E poi è uno sincero, schietto, che ti dice le cose in faccia, che non le manda a dire. Con il suo carattere ha responsabilizzato tutti».
Non è un caso, dunque, che il Napoli sia primo in classifica?
«Direi di no. I punti il Napoli li ha conquistati sul campo ed è in vetta con pieno merito. Tutti erano convinti che l’Inter riuscisse a vincere, invece a Milano è arrivata l’ennesima grande prova. Il Napoli per lo scudetto c’è e fa sul serio».
L’Inter sarà la rivale principale?
«Sì, perché ha vinto l’ultimo campionato, perché è attrezzata, ha una rosa forte con giocatori di esperienza».
La Juventus?
«Non la escludo, ma è imprevedibile. Alterna grandi partite ad altre che lasciano dubbi. Per vincere serve continuità».
Continuità e spirito di sacrificio, citando Conte.
«E ha ragione. Ma avete visto Kvaratskhelia a San Siro? A un certo punto è rientrato fino in difesa con un intervento prezioso. Ha dimostrato che la generosità deve esserci da parte di tutti, anche degli attaccanti. Tutti devono sapere che prima o poi arriva il momento di sacrificarsi per la squadra».
Domenica arriva la Roma al Maradona.
«Ranieri è stata una scelta giusta, è l’unico tecnico a cui il club potesse chiedere di risolvere la situazione. Ma non si risorge da un momento all’altro e quindi anche la Roma avrà bisogno di tempo. Domenica mi aspetto una bella partita».
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