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Inizia la volata finale per lo scudetto e Conte chiede qualcosa in più ai senatori del Napoli
Cosa succede al Napoli di Conte, troppo poco incline al gol? Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Il Napoli, con 45 gol in 29 giornate e dopo l’ultimo 0-0 a Venezia che ha favorito lo scatto scudetto dell’Inter, è sceso al sesto posto nella classifica degli attacchi del campionato. L’enorme occasione offerta dal calendario di giocare contro la penultima mentre i campioni e l’Atalanta si sfidavano a Bergamo è stata sciupata clamorosamente. Ma la legge del gol è spietata e il difetto della squadra è congenito. Tra l’altro, gli azzurri non avevano mai smesso di andare a bersaglio da tredici partite: un silenzio realizzativo assordante e doloroso, a conti fatti. Intempestivo. Ma come acclarato ormai da dicembre, il Napoli ha un difetto congenito che può essere riassunto così: segna poco e molto meno di quanto riesce a creare".
"In rosa, al di là del curriculum di Lukaku, non ci sono giocatori con un importante storico di marcature. E lo stesso Romelu, unico della squadra in doppia cifra, ha raggiunto il traguardo dei 10 gol soltanto alla ventottesima e rispetto ai fasti del passato è diventato un centravanti meno cannoniere e più rifinitore (gli 8 assist lo confermano). Conte, insomma, ha dovuto sempre provare a capitalizzare il materiale umano a disposizione e anzi a valorizzarlo: in certi casi ci è riuscito, considerando i 5 e 6 gol di Anguissa e McTominay; in altri meno, come raccontano invece le 2 reti appena nel carnet di Neres e Politano, esterni offensivi fondamentali nel suo sistema ma poco prolifici, o l’unico squillo di Simeone alla seconda giornata".
"L’emblema di questa storia? Kvaratskhelia, al Psg da gennaio, con 5 gol è ancora il terzo miglior marcatore della squadra al pari di Frank. E proprio la sua cessione, insieme con l’infortunio di Neres, sono stati i colpi più duri per la finalizzazione. Anche perché a un certo punto la storia s’era avviata piuttosto bene: dopo la virata al 4-3-3, il Napoli aveva trovato più gol, più vittorie, più equilibrio, più punti. Lo raccontano i numeri".
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