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Condò: “Lukaku che spazza via Pavlovic è il simbolo di questo Napoli!”

Condò: “Lukaku che spazza via Pavlovic è il simbolo di questo Napoli!” - immagine 1
L'editoriale del noto giornalista per l'edizione odierna di Repubblica
Gianmarco Nurra

Intervenuto con il suo editoriale per l'edizione odierna di Repubblica, il noto giornalista Paolo Condò ha commentato la grande prestazione del Napoli di Antonio Conte contro il Milan. Di seguito, dunque, quanto riportato.

Condò: "Domenica l'Atalanta tenterà l'assalto al cielo sul campo del Napoli"

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"Atalanta, Fiorentina e Lazio sono squadre solide, la borghesia del torneo che l’estate ha rielaborato, rinforzato o addirittura rivoluzionato, issandole per ora al terzo posto e chissà se è finita qui. Domenica l’Atalanta, la più pronta delle tre visto il curriculum recente, porterà un assalto al cielo sul campo del Napoli. Un possibile punto di svolta, almeno dell’autunno, perché la capolista ha superato alla grande il primo test. A proposito di mercati fatti bene. La vigorosa spallata con la quale Lukaku si è tolto di torno Pavlovic per calciare in porta l’1-0 del Napoli a San Siro è l’immagine simbolica di questa decima giornata, una metafora della voglia matta opposta agli inguaribili languori. Lukaku è bello grosso ma non pensiate che Pavlovic sia un peso piuma: se rimbalza via in quel modo è perché il centravanti del Napoli è un uomo in missione, mentre lui non ha ancora ben capito, a furia di entrare e uscire di formazione, cosa diavolo gli chieda il Milan. Il turno infrasettimanale ha così svelato alcune verità nascoste, la più importante delle quali è l’ambizione del Napoli. Conte l’ha lanciato subito all’assalto del Milan, scommettendo sul suo momento complicato, ha lucrato il vantaggio che una gran giocata del ritemprato Kvara ha poi dilatato, e si è seduto in riva al fiume ad attendere la resa di Fonseca. Al quale continuiamo a imputare il complicato rapporto con Leao — ed è certamente ora di rifarlo giocare — non sottolineando abbastanza la voragine perennemente aperta al centro della difesa. Quando poi riconosciamo che il gioco offensivo del Milan malgrado le troppe sconfitte non sia malaccio, “vediamo” il lavoro in corso e i suoi frutti. Ciò che viceversa non si vede è il lavoro sulla difesa, perché al di là del valore non enorme dei singoli interpreti, è proprio il reparto a non trovare pace, come se a ogni partita dovesse ripassare l’abc".