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NAPLES, ITALY - OCTOBER 22: Victor Osimhen of SSC Napoli vies with Teun Koopmeiners and Owen Wijndal of AZ Alkmaar during the UEFA Europa League Group F stage match between SSC Napoli and AZ Alkmaar at Stadio San Paolo on October 22, 2020 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport si domanda se il Napoli abbia una rosa competitiva per Serie A ed Europa League. La Rosea si chiede come sia possibile che una squadra capace di mettere sotto in maniera eclatante l’Atalanta sabato scorso, cinque giorni dopo non sia riconoscibile con gli stessi uomini, di fatto, contro un avversario discreto ma non altrettanto forte come l’Az Alkmaar. Una domanda che alimenta dubbi sulla tenuta di un gruppo, sotto il profilo mentale e non solo. Domani a Benevento si potrà avere qualche risposta, ma bisognerà attendere le successive trasferte in Spagna e Croazia, inframmezzate da una non semplice sfida al San Paolo contro il Sassuolo, per testare tenuta e competitività del gruppo azzurro.
"Sotto questo profilo il Napoli versione europea non è stato all’altezza di quello visto in campionato nonostante il martellamento dell’allenatore. I motivi sono soprattutto due: psicologico e tecnico-tattico. C’è stata una sottovalutazione dell’avversario. E poi il tecnico Slot non si è posto il problema di rinnegare 50 anni di calcio olandese sposando la versione più rétro del catenaccio italico. Mostrando che non sempre schierare quattro attaccanti assicura messi di gol. Servono soluzioni diverse per aggirare le difese chiuse. Il Napoli ne incrocerà tante, specialmente in campionato. E allora c’è da lavorare duro. Su questo Gattuso è assoluta garanzia, per migliorare il rendimento e soprattutto cominciare a sfruttare qualche situazione a palla ferma. Il Napoli ha segnato tutti i suoi gol su azione, ma quando c’è da espugnare un fortino servono anche i calci piazzati da mettere a frutto per far saltare la serratura avversaria".
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