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(Photo by Fabio Rossi/AS Roma via Getty Images)
Domani sera si affrontano Spalletti e Mourinho in Roma-Napoli. Roba per uomini e destini forti, come commenterebbe Spalletti, che adesso sembra, lui, il meno italiano tra i due. Lo raccontano, prima ancora che il gioco e l’atteggiamento in campo, i numeri delle due squadre. Lo racconta l'edizione odierna di Tuttosport.
Il Napoli, Champions a parte, ha messo in fila otto vittorie e due pareggi, 25 gol realizzati e solo 9 subiti a sostanziare una eccellente solidità a fronte di un gioco offensivo e produttivo. La Roma ha vinto 7 partite, ne ha pareggiata una e ne ha perse 2 ma è dentro questi numeri (perché non basta una vittoria di differenza) che si sostanzia la diversità dei due tecnici e del loro credo. Per Mourinho solo 13 gol realizzati e con appena 6 giocatori rispetto ai 13 che il Napoli ha mandato in gol per segnare le sue 25 reti. Insomma, la sintesi racconta come Mourinho cerchi di più lo spettacolo fuori dal campo, rispetto a una solidità attraverso la quale supplisce anche alla ridotta disponibilità di qualità nel reparto offensivo. Spalletti, invece, si è imposto una comunicazione controllata e per nulla sopra le righe lasciando alla squadra il primato dello spettacolo e della platea, come se avesse deciso di parlare quasi solo con il gioco. Questione anche di obiettivi e di gestione delle “piazze”: se da una parte Mourinho accende Roma per andare oltre i limiti della squadra, dall’altra Spalletti smorza Napoli affinché l’entusiasmo non soffochi la grande bellezza della sua creatura.
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