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(Photo by Fabio Rossi/AS Roma via Getty Images)
José Mourinho ha ritrovato il popolo dell'Inter dei tempi belli. I 75mila per i quali ha scritto la storia. Al momento dell’annuncio del suo nome lo speaker ha rallentato, poi ha scandito il suo nome, e l’applauso collettivo ha scaldato San Siro. Morale: lo Special One è rimasto l’unico romanista uscito vittorioso. Il tecnico portoghese ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo il match, riportate dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
"Io sono un amico per loro, ma per 90 minuti resto nemico. Volevo vincere. È la mia natura, ma è bello che la gente non dimentichi. È bello sentire che sono benvenuto. Un giorno voglio tornare a Roma e avere una accoglienza simile. Io amo l’Inter e l’Inter mi ama. Ora posso dire che mi piacerebbe che vinca il campionato, anche se io sono pagato per vincere. Troppa Inter, è la squadra più forte del campionato. Forte dal punto di vista tattico, tecnico e fisico. Ha tanti “animali” in senso positivo e una grande cultura tattica, se crei un problema lo risolvono. Contro di loro abbiamo perso tre partite, però la Roma è cresciuta. Se avessimo segnato lo 0-1 con Mancini, la partita sarebbe cambiata, così come se avessimo fatto il 3-2 avrebbero avuto paura, ma c’era bisogno di fortuna. Per batterli devono essere o loro in difficoltà o noi perfetti. Invece siamo stati bravi, ma non perfetti, perché a fine primo tempo ci siamo deconcentrati. Comunque, se devo perdere dopo tre mesi, preferisco farlo contro chi è più forte di noi".
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