Maradona non volle lasciarsi morire come hanno dichiarato perfino alcuni suoi familiari dopo il 25 novembre. Morì perché non fu curato. Sono saliti a cinque, tre medici e due infermieri, gli indagati per omicidio colposo. "Negligenza e omissione nelle cure", è questa l'accusa che i magistrati della procura di San Isidro hanno ipotizzato, dopo il neurochirurgo Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov, anche nei confronti dello psicologo Carlos Diaz e degli infermieri Ricardo Almiron e Dahiana Gisela Madrid, che si alternavano nella casa di Maradona. Lo riporta l'edizione odierna de Il Mattino.
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Morte Maradona, tre medici e due infermieri indagati per omicidio colposo: rischiano fino a sei anni di carcere
Maradona non volle lasciarsi morire come hanno dichiarato perfino alcuni suoi familiari dopo il 25 novembre. Morì perché non fu curato. Sono saliti a cinque, tre medici e due infermieri, gli indagati per omicidio colposo. “Negligenza e...
Morte Maradona, tre medici e due infermieri rischiano fino a sei anni di carcere
L'infermiera Madrid disse di aver sentito rumori nella stanza di Maradona alle 7.30, poche ore prima della sua morte, e poi ritrattò, precisando che aveva visto Diego per l'ultima volta la sera del 24 novembre. "Era stato il coordinatore a chiedermelo". Chi la obbligò a farlo? Il dottor Luque? L'altro infermiere, Almiron, sarebbe stato l'ultimo ad aver visto o ascoltato segni di vita da parte di Maradona ma anche la sua versione non è apparsa convincente. Se le accuse venissero confermate, i cinque rischierebbero fino a sei anni di carcere. La psichiatra Cosachov è indagata anche per falso ideologico, avendo prescritto medicinali a Maradona senza averlo visitato.
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