- SSC Napoli 2024/25
- Rosa Napoli Hall of Fame
- Champions League
- Coppa Italia
- Europa League
- Calciomercato Napoli
- Ultimissime Calcio Napoli
- Rassegna
- Video/Foto
rassegna
(Photo by Chris McGrath/Getty Images)
Nuove rivelazioni, altri dubbi, domande che attendono una risposta. I giudici della Fiscalia di San Isidro continuano a indagare sulla morte di Diego Armando Maradona anche grazie anche a un documentario di Infobae. Lo riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport.
Un medico aveva ordinato nuovi esami il 12 novembre, poi quattro giorni dopo i sintomi che avrebbero dovuto allarmare. Stanchezza, cambiamento della voce e un evidente gonfiore. Ma il 18 novembre, una settimana prima del decesso avvenuto il 25, Leopoldo Luque si sbarazzò del medico con la classica scusa: "Diego non vuole più vederti". Poi le 400 pagine che raccolgono quanto ritrovato non solo nei due i-Phone del Diez, ma anche e soprattutto nei telefoni di Luque e della psichiatra Agustina Cosachov e c'è anche la conferma che si era deciso un ricovero domiciliare alla fine di ottobre, poi saltato, non a Tigre, dove è morto, ma nella casa di campagna di Brandsen. "Quando peggio stava Maradona, meno si prendevano cura di lui". È questa la linea di pensiero dei giudici dopo aver analizzato tutto il materiale a disposizione e il fascicolo sarà a disposizione l'8 marzo della commissione medica convocata a La Plata.
Poi le parole di Max Pomargo, segretario di Diego e cognato dell'avvocato Matias Morla: "Non lasciate che le figlie se lo prendano...Se ce la caviamo ci sono soldi per tutti". Ma il primo interrogativo al quale dovrebbe rispondere la commissione di La Plata è però "se i medici che si prendevano cura di Maradona hanno giocato con la sua vita" che rappresenta la perizia numero 23. Ma anche le figlie Dalma e Giannina, che chiedono l'arresto di Luque e l'incriminazione di Morla, hanno presentato il loro perito, il cardiologo Sergio Victor Perrone che anni fa aveva visitato Maradona.
© RIPRODUZIONE RISERVATA