Prima l'autopsia, poi la verifica delle carte. Sono questi i due step dell'inchiesta che punta a fare chiarezza sulla morte di Diego De Vivo, la giovane promessa del calcio napoletano stroncata a soli 14 anni mentre si accingeva a iniziare una seduta di allenamento. Una vicenda che ha scosso l'opinione pubblica e ha spinto la Procura ad aprire un fascicolo, nel tentativo di verificare eventuali criticità legate alla certificazione che consente agli atleti di praticare sport agonistici.
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Morte Diego De Vivo, fari puntati sui certificati medici e i test agonistici
Morte Diego De Vivo, fari puntati sui certificati medici
—"Inchiesta condotta dal pm Giuliana Giuliano, la storia del campioncino Diego De Vivo che si è accasciato su se stesso è al centro del fascicolo. Ci sarà un'autopsia per approfondire due punti su tutti: bisogna infatti capire se ci fossero dei problemi congeniti nell'organismo del ragazzo; o se emergeranno altri fattori in grado di spiegare una morte che oggi nessuno è disposto ad accettare. Poi c'è la questione delle certificazioni. Probabile che, in una seconda fase dell'inchiesta, si punterà a verificare lo stato dei certificati medici depositati nel corso della carriera calcistica del 14enne. Si indaga sulle prove da sforzo, sugli attestati e sui nulla osta. Un mondo che sarà esplorato, ma solo all'indomani della autopsia, il cui esito - come è facile immaginare - rappresenterà sempre e comunque un punto di partenza decisivo".
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