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Montefusco: “Marcai Pelé in Napoli-Santos e mi fece anche i complimenti”

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Le parole dell'ex Napoli a Il Mattino

Domenico D'Ausilio

C'è un ex Napoli che di Pelé ha un ricordo indelebile. Per una ragione per niente banale: l'ha marcato più di una volta. Enzo Montefusco conserva una memoria lucidissima e ne ha parlato ai microfoni de Il Mattino.

Montefusco su Pelé e le sfide al Napoli

Napoli Montefusco
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"Credo di averlo incrociato almeno tre volte. Lui giocava nel Santos: nessuna gara ufficiale, solo amichevoli, di quelle che si organizzavano a fine stagione. Una volta anche al San Paolo. Tre a due per i brasiliani sotto una pioggia pazzesca. A me tocco l'onore e l'onere di marcarlo, anzi di provare a marcarlo: già trovarmelo di fronte metteva non poca soggezione, era il più forte del mondo. Fece gol su azione e su rigore. E se non sbaglio Zoff gliene parò un secondo. Ero più alto di lui, mi saltò in testa e segnò su calcio d'angolo. In fase di elevazione persi l'equilibrio per un leggerissimo contatto, quando mi girai vidi la palla in rete e me la presi con Zurlini che giocava al centro della nostra difesa: ma che fai? Marchi me invece di Pelè? Mario mi rispose: guarda che è stato lui a spostarti con una mano".

Il ricordo dell'asso brasiliano e il paragone con Maradona

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"Rammarico di non avere una maglia del brasiliano? Impossibile a quei tempi, il magazziniere non l'avrebbe permesso. Le casacche venivano lavate dopo la partita e utilizzate per quella successiva. Solo strette di mano e foto tutti insieme a metà campo. Dolce ricordo di Pelé? Gli venne chiesto quale era stato l'avversario che l'aveva impressionato maggiormente in Europa. Disse testualmente: Montefusco, perché gioca al calcio e sa marcare senza picchiare. Sullo stesso piano di Diego? Tutti e due su un livello eccelso, gli altri fuoriclasse di ieri e di oggi vengono dopo. Molto dopo".

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