rassegna

Monte ingaggi record: De Laurentiis prepara la linea verde

Alessandro Silvano Davidde

Il muro dei 100 milioni è caduto: all’incirca 101 milioni di stipendi lordi, cifra lievitata di altri 4 milioni (i ratei da qui a giugno) degli ingaggi di Demme, Lobotka e Politano. ll calcio, come l’ economia, è fatto di cicli. E questo,...

Il muro dei 100 milioni è caduto: all’incirca 101 milioni di stipendi lordi, cifra lievitata di altri 4 milioni (i ratei da qui a giugno) degli ingaggi di Demme, Lobotka e Politano. ll calcio, come l’ economia, è fatto di cicli. E questo, senza dubbio, è il momento di De Laurentiis di investire massicciamente sul mercato. L'edizione odierna de Il Mattino ha evidenziato così l'aumento del monte ingaggi.

Il monte ingaggi sale: De Laurentiis rifonda 

Altro che austerity: dopo aver sborsato 139 milioni di euro tra la sessione estiva e questa di gennaio (più altri 20 milioni per Petagna), arriva anche il balzo all’insù per quel che riguarda il monte ingaggi: una crescita vertiginosa, iniziata nel 2014/15 con 70 milioni e che passo dopo passo a portato a questa cifra-record per gli azzurri.

Dopo aver partecipato per undici stagioni di fila al grande ballo d’Europa (tra Champions ed Europa League), il Napoli quest’anno rischia di perdere il treno. La Champions vista in tv il prossimo porterà alla perdita di una vagonata di quattrini dell’Uefa: l’ultima volta che è avvenuta, nella stagione 15/16 il Napoli aveva un costo-lavoro di 74 milioni di euro. Una sola stagione senza Champions, può essere fronteggiata. Ma due senza la coppa che sommerge d’oro è complicata. Ed è in questa ottica che il Napoli ragiona. I contratti davvero pesanti sono pochi e forse l’unico obiettivo che non è stato centrato in questa finestra di mercato era quello di risparmiare un bel po’ di milioni lordi.

Linea verde

La linea verde guiderà la rinascita della squadra la prossima estate. Il tecnico ce l’ha già il Napoli: Rino Gattuso. Da qui a fine anno guadagna 1,4 milioni lordi, ovvero meno della metà del suo predecessore Carlo Ancelotti, esonerato senza grandi rimpianti l’11 dicembre. Ovviamente, è chiaro, che al solito, De Laurentiis non sta comprando figurine per completare album: si va avanti così, perché incombono le norme del fair play finanziario, e nelle prossime stagioni chi non le rispetta non potrà iscriversi alle coppe: si deve raggiungere il pareggio in bilancio nel senso che i costi non potranno superare i ricavi. E dato che i ricavi per i club italiani, non solo il Napoli, sono un bel problema, è inevitabile, anzi vitale, tenere d’occhio i costi.