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Mondiale senza Italia, disastro anche economico: tutte le ripercussioni

Domenico D'Ausilio

Due edizioni consecutive del Mondiale senza l’Italia. Non solo un duro colpo dal punto di vista sportivo, ma pure sul piano economico

Due edizioni consecutive del Mondiale senza l’Italia. Non solo un duro colpo dal punto di vista sportivo, ma pure una mazzata sul piano economico. La mancata qualificazione alla fase finale del torneo iridato impatta infatti negativamente sui conti della Nazionale, sulle possibilità di sviluppo delle squadre della Serie A e più in generale sull’intero Sistema Italia. Lo riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport.

Mondiale senza Italia, i mancati introiti

Non partecipare al Mondiale ha infatti conseguenze dirette sul conto economico di via Allegri in termini di mancati ricavi, una perdita più elevata rispetto ai risparmi di spesa ottenuti per il mancato allestimento della trasferta in Qatar. Innanzitutto verranno meno i premi elargiti dalla Fifa. La sola presenza in Qatar assicura una decina di milioni di euro (la qualificazione è pagata 2,5 milioni di dollari, l’eliminazione nella fase a gruppi 8 milioni di dollari), importo che può crescere fino a 40 milioni in caso di trionfo: l’assegno per chi solleverà la Coppa dovrebbe essere di circa 50 milioni di dollari. Non disputare il Mondiale comporta poi una revisione al ribasso degli accordi con gli sponsor, in termini sia di eventuali bonus non percepiti per non essersi qualificati alla manifestazione clou del quadriennio, sia di proventi persi per via della mancata presenza fisica in Qatar di “Casa Azzurri”.

Riduzione dell'appeal commerciale

Non essere tra le migliori 32 squadre del globo e non sfruttare la vetrina della Coppa del mondo implicherà inevitabilmente una riduzione dell’appeal commerciale. Pertanto meno entrate sulle future sponsorizzazioni. Almeno nel breve periodo si può però supporre un effetto nullo, giacché la Figc ha già monetizzato il trionfo all’Europeo scegliendo Adidas come sponsor tecnico al posto di Puma e garantendosi almeno una decina di milioni di euro in più all’anno rispetto al precedente accordo.

Riduzione diritti TV all'estero e valore calciatori italiani

Non essere al Mondiale pregiudica le possibilità di sviluppo dei team nostrani, ripercuotendosi su almeno due aree: la valorizzazione del prodotto Serie A all’estero e l’apprezzamento del parco giocatori. La Lega non potrà sfruttare il volano sui mercati stranieri, rischiando seriamente di non incrementare il valore dei diritti televisivi esteri nella prossima tornata di contrattazione. In più senza Mondiale i cartellini dei giocatori italiani non potranno subire apprezzamenti. Di conseguenza i nostri club dovranno rinunciare agli effetti positivi sul valore patrimoniale dei diritti pluriennali.

Il PIL soffrirà

Senza Azzurri in Qatar la gente non si radunerà nei locali pubblici per seguire i match della Nazionale. Non acquisterà

nuovi televisori. Seguirà con meno interesse la rassegna sui mass media. Non si affiderà ad agenzie di viaggio per programmare visite a Doha e dintorni.