Milan-Napoli, quanti rimpianti: azzurri a due facce, beffa sullo scadere

E' la notte dei rimpianti, per il Napoli che perde al Meazza contro il Milan, dopo aver giocato una gara a due facce, regalando candidamente un tempo all'avversario e provando poi a risolverla nel finale senza riuscirci.

Milan-Napoli, la notte dei rimpianti

Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Il Napoli gioca due gare, lo fa in scioltezza per 20' e nonostante il 3-5-1-1 in superiorità in mezzo, con l’acume di Lobotka che brilla (a dispetto di Loftus-Cheek), Anguissa che irrompe tra le linee e Kvara che evadendo dalle fauci del Milan manda Simeone (10') a scheggiare. Il gol di Theo Hernandez è uno spartiacque, rappresenta gli umori del Napoli, che per un po’ avverte lo stordimento per quel ceffone (...) Il Napoli, che ha le identiche esigenze, ritrova la propria disinvoltura, ricambia ancora e nel 4-3-3 vibra e fa imprecare. Politano va a destra, Ostigard resta negli spogliatoio e sotto gli occhi di Spalletti c’è una piccola traccia del passato, il tridente, chiaramente declinato in maniera diversa (...) Il Milan è reso passivo, soffocato nella propria trequarti va (poco) di contropiede e resiste in uno stato d’ansia che arriva da più parti. Il “Meazza” si è allargato con Politano e Mazzocchi attacca lateralmente, chiude poi al centro e comunque recita da solo, accerchiando il Milan che sbuffa e non sa come uscirsene da quella condizione di disagio (...) non trova la porta e quando sembra ci abbia pensato Simic, l’“auto-palo” (44') pare un segno del destino, ribadito dalla manona di Maignan sul fendente di Di Lorenzo. C’è chi vince di corto muso e chi rimane con il muso lungo: il calcio, tavolta, lo pensa il Diavolo (o Theo per lui)".

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