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Damiani: “Milan-Napoli? Sarà una sfida decisiva per entrambe le squadre. In pochi farebbero meglio di Gattuso”

Sara Ghezzi

Domenica sera allo Stadio San Siro di Milano andrà in scena il big match tra Milan e Napoli. Entrambe le squadre vorranno portare a casa i tre punti, gli azzurri per continuare la rincorsa al quarto posto, i rossoneri per non spegnere il sogno...

Domenica sera allo Stadio San Siro di Milano andrà in scena il big match tra Milan e Napoli. Entrambe le squadre vorranno portare a casa i tre punti, gli azzurri per continuare la rincorsa al quarto posto, i rossoneri per non spegnere il sogno scudetto. Questa sarà anche la sfida di Gennaro Gattuso ex bandiera milanista ed attuale allenatore del Napoli. Il tecnico calabrese più volte in questa stagione è stato al centro delle critiche per le prestazioni deludenti della sua squadra, ma nonostante tutto gli azzurri sono ancora lì in lotta per la Champions e proprio contro il Milan inizierà un ciclo decisivo. Ne ha parlato Oscar Damiani procuratore e doppio ex ai microfoni di 1 Radio Station nel corso della trasmissione 'Il Sogno Nel Cuore'.

Milan-Napoli: sfida decisiva per entrambe le squadre

Di seguito le sue parole:

"Il Milan dovrà affrontare in una settimana il Manchester United ed il Napoli, due partite che possono essere un crocevia per la stagione. Sarebbe stato importante il rientro di Ibrahimovic ma, in ogni caso, Pioli farà sicuramente turnover per limitare al massimo gli strascichi di stanchezza che i suoi si porteranno dietro. Una vittoria del Milan in Europa League li farebbe arrivare con il morale al massimo alla sfida contro i partenopei".

Sul campionato del Napoli

"Campionato? Il fatto che il Napoli abbia perso tante partite è un dato preoccupante, e su questo hanno inciso tanto il Covid e gli infortuni. La squadra di De Laurentiis è capace di prestazioni eccezionali contro le grandi, per poi perdere contro squadre di medio-bassa classifica".

Sui problemi della squadra

"È un problema mentale, su cui l’allenatore può aiutare poco, perché il grosso devono farlo i calciatori. Certe doti psicofisiche o le hai o non le hai. Rino dà sicuramente la carica ai suoi ragazzi, ma alla fine sono loro a scendere in campo".

Sulla mancanza di giocatori di personalità

"Credo che a questa squadra manchi un punto di riferimento, come lo erano, in passato, Kroll o Bruscolotti. Mancano quei giocatori di personalità, forza interiore e carica giusta per trascinare la squadra. Di questa tipologia c’è solo Insigne ma, appunto, da solo non basta".

Sui talenti azzurri

"Lorenzo è un giocatore che fa le due fasi in maniere favolosa, segna molto ed è immerso a pieno nel progetto Napoli. Fabian è un calciatore molto forte, ma mentalmente, al momento, non è fortissimo. Zielinski è un talento, ma non sempre riesce a giocare al massimo delle sue qualità. Osimhen, invece, ha doti atletiche allucinanti, riesce a fare dei gol molto belli e difficili poi, magari, per un tempo intero non lo vedi in campo".

Sulla panchina azzurra

"Futuro della panchina? Mi dispiace che De Laurentiis abbia scelto di non andare avanti con Rino, non saprei chi riuscirebbe a far meglio di Gattuso, al momento".

Su un possibile ridimensionamento

"Ridimensionamento? A cifre importanti, credo sia giusto vada via Koulibaly. Chi terrei a tutti i costi? Sicuramente Insigne, poi Osimhen, Fabian, Mertens e Zielinski. Ci vorrebbe, però, un centrocampista di spessore che, avanti alla difesa, sappia dettare i tempi. Bakayoko tende a giocare sempre lateralmente, verticalizzando raramente".