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(Photo by Simone Arveda/Getty Images)
L'edizione odierna del Corriere dello Sport ricorda come l''estate scorsa il portiere del Napoli Alex Meret fosse vicinissimo a vestire la maglia dello Spezia, avversario degli azzurri oggi in campionato.
"Si fa in fretta a ritrovarsi con le mani in mano, i guanti adagiati sulla seggiola e i pensieri spettinati da quel venticello calunnioso che nel calcio soffia non appena si apre una porticina. Un’estate fa, eppure sembra passata un’eternità, Alex Meret poteva semplicemente starsene da solo con se stesso, chiedersi come e perché l’avessero sistemato sull’uscio di Castel Volturno e provare anche a darsi risposte che non fossero poi banali. A Meret non restava che la «distruzione» dell’anima, la percezione di un vuoto di cui sbarazzarsi e la proposta dello Spezia fu un balsamo. Avrebbe lottato presumibilmente per la salvezza, pazienza, sarebbe servito pure per rimettere in gioco se stesso, per riveder la luce, nascosta oltre i battenti di una critica tanto al chilo. Il mercato è adulatore, un amabile bugiardo. Fatta, già fatta, anzi si farà, aspettando Navas o Kepa o Vicario o qualcuno che ci mettesse le mani, certo non Meret, con la valigia sul letto e il sospetto che fosse finita lì, portandosi appresso solo i rimpianti. Ma non si butta via così il «bambino» con l’acqua sporca e i contratti si sono smarriti nelle autostrade del cielo: Navas rimase a Parigi, Vicario all’Empoli e Meret al Napoli. Le nonne hanno sempre ragione. Quando si chiude una porta, si apre un portone".
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